Una malattia terribile
se l’è portata via in un paio di mesi. Una leonessa, battagliera e umile. Professionista legata alla sua famiglia, alla sua terra. Osimo piange Alessandra Mammoli, 56 anni, imprenditrice di successo, vicina allo sport, per questo premiata nel 2018 dal Comune con la civica benemerenza. Madre di due figlie appena maggiorenni, Alessia ed Emma.
La piangono il marito Ernesto e le figlie Alessia e Emma, di cui era molto orgogliosa. Titolare della Fondipress di Osimo Stazione, la ditta di famiglia ereditata dal padre, Alessandra aveva contribuito a lanciarla e ampliarla, diventando punto di riferimento anche di importanti marchi automobilistici tedeschi. Un successo tale che alcuni competitor avanzarono più volte offerte di acquisto, fino a che, l’anno scorso, si convinse a cedere la ditta e concentrarsi solo sui propri affetti e sulla villa di famiglia nella campagna di via Colle San Biagio. Poi però l’estate scorsa il male. La febbre alta per giorni e il medico di famiglia che le fa fare degli esami ematici e diagnostici per approfondire. La scoperta, quindi, di un tumore terribile che non le ha lasciato scampo. Che in poche settimane se l’è portata via.
Osimo perde una osimana verace, una professionista di successo, una donna vera, coraggiosa, dal cuore immenso, come dimostrano, anche, le diverse occasioni nelle quali con la sua azienda è stata vicina al mondo dello sport. Nel 2018 l’amministrazione Pugnaloni le conferì la civica benemerenza proprio per il successo imprenditoriale. Aveva anche provato ad avvicinarsi alla politica durante il primo mandato di Dino Latini sindaco. Entrò nel cda di una società partecipata ma non condividendone la gestione scelse ben presto di dimettersi, perché lei era così, voleva dire la sua e se non ci vedeva chiaro non esitava a dirtelo, anche a costo di andare allo scontro. Lavoro, orgoglio, dignità, premura, parole che vengono in mente pensando a lei, Alessandra, amata e rispettata, che dietro di sé lascia ricordi d’amore.
Poi in estate la febbre alta che non passava e la scoperta di un male terribile. Settimane di apprensione e cure, ma non c’è stato nulla da fare: se ne è andata giovedì pomeriggio all’ospedale di Ancona Torrette.
Camera ardente da oggi pomeriggio alla casa funeraria Biondi a San Biagio. Nella stessa frazione domani (sabato) alle 15 si terranno i funerali.