Il percorso verso la pensione è un traguardo ambito, ma può rivelarsi pieno di ostacoli quando mancano alcuni mesi o anni di contributi. Molte persone si trovano in questa situazione e si chiedono se esistano soluzioni per andare in pensione anche con meno di 20 anni di contributi. Fortunatamente, il sistema previdenziale italiano offre diverse opzioni per aiutare i lavoratori che si trovano in questa condizione.
Una delle soluzioni più ovvie è continuare a lavorare fino a quando non si raggiungono i 20 anni di contributi necessari per la pensione di vecchiaia. Per esempio, se mancano solo pochi mesi o un anno, la soluzione più semplice potrebbe essere quella di proseguire l’attività lavorativa per il tempo necessario.
Tuttavia, questo approccio non è sempre fattibile, specialmente per chi ha difficoltà fisiche o è stato costretto a lasciare il lavoro prima del previsto.
Un’altra soluzione spesso adottata è quella di unificare i contributi versati in casse previdenziali diverse. Questo può essere fatto gratuitamente attraverso il cumulo o, in alcuni casi, a pagamento con il riscatto dei contributi. In tal modo, si possono sommare i contributi accumulati in diverse esperienze lavorative per raggiungere i requisiti necessari per la pensione. Anche il riscatto degli anni di studi universitari è una strada percorribile, benché piuttosto onerosa.
Tuttavia, esistono soluzioni meno conosciute che potrebbero essere determinanti per molte persone. Un esempio concreto è il caso di chi ha lavorato con un’invalidità certificata. Questa categoria di lavoratori, infatti, può beneficiare di una maggiorazione contributiva che potrebbe fare la differenza tra dover continuare a lavorare e poter accedere alla pensione in anticipo.
Per scoprire in che modo è possibile ottenere la pensione con soli 19 anni di contributi, vi invitiamo a leggere la seconda pagina di questo articolo.
