Il femminicidio di Pierina Paganelli, settantottenne di Rimini, ha scosso profondamente gli inquirenti e l’opinione pubblica. La vittima è stata brutalmente assassinata nei sotterranei del condominio al civico 31 di via del Ciclamino, colpita da 17 fendenti. Pierina avrebbe cercato di resistere al suo aggressore prima di essere trovata senza vita, attorno alle 8:30 del mattino del 3 ottobre, dalla sua nuora di fronte agli ascensori.
Questo tragico evento ha guadagnato immediata attenzione sui principali siti di cronaca nera italiana, e da quel momento gli inquirenti, guidati dal sostituto procuratore Daniele Paci, si sono mobilitati per chiarire le circostanze della morte della donna e identificare il colpevole.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Rimini con l’aiuto della polizia scientifica, stanno procedendo con grande riserbo. Secondo fanpage.it, chi è più vicino alla vittima è spesso il primo sospettato. Di conseguenza, gli investigatori si sono concentrati su coloro che conoscevano bene la vittima e le sue abitudini.
Uno degli elementi che ha attirato l’attenzione è stata un’aggressione subita da Giuliano Saponi, figlio di Pierina, avvenuta il 7 maggio dello stesso anno. Giuliano è il marito di Manuela Bianchi, la nuora che ha scoperto il corpo di Pierina. Gli inquirenti sospettano che chi non è riuscito a completare il suo “obiettivo” con Giuliano abbia poi preso di mira la madre.
Al momento, non ci sono indagati ufficiali. Tuttavia, le indagini sembrano convergere verso la nuora, Manuela Bianchi, e una coppia di vicini, in particolare un uomo che, come riportato su fanpage.it, avrebbe legami stretti con la Bianchi. Quest’ultimo è stato notato con alcune ferite sulle braccia, che lui ha attribuito a una caduta in moto. Ulteriore sospetto nasce da alcuni post scritti da Manuela mesi fa, pieni di rancore e successivamente cancellati.
L’indagine sul femminicidio di Pierina Paganelli sembra essere in fase avanzata, e si spera che presto venga fatta chiarezza su questo drammatico evento.