Il governo, sin dal suo insediamento, dunque da tempo, sta lavorando per portare le pensioni minime oltre i 621 euro. Quest’anno sono arrivate a 614,77 euro, quindi c’è stato un piccolo aumento ma se si tenesse fede alla rivalutazione, rispetto all’inflazione, che dovrebbe essere dell’1%, le pensioni potrebbero salire ancora un po’.
Le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo Inps, ossia 598,61 euro, quest’anno sono aumentate del 2,7% ,raggiungendo i 614,77 euro. Ed ecco arrivare la bella notizia: per i percettori di pensioni minime ci potrebbe essere un altro aumento.
La legge di Bilancio ha previsto 379 milioni di euro da destinare all’aumento delle pensioni minime. Le misure Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 (62 ani di età e 41 di contributi) con il ricalcolo contributivo, dovrebbero essere riconfermate e si sta pensando ad un nuovo semestre di silenzio assenso per il conferimento del Tfr alla previdenza integrativa.
L’ aumento delle pensioni minime era stato deciso con la legge di Bilancio per il 2023 “in via transitoria” per il 2023 e per il 2024 e si pone quindi il problema di non ridurre gli importi di questi assegni dal 2025. L’inflazione sta calando, per fortuna, mentre i percettori di pensioni minime potrebbero vedersi aumentato il loro assegno.
Indubbiamente uno spiraglio di luce per i pensionati, dopo un periodo assolutamente da dimenticare, in cui in parecchi non sono riusciti a fronteggiare neppure le emergenze primarie e i fabbisogni essenziali. Non possiamo che continuare a sperare in miglioramenti come questi, dopo anni e anni in cui la situazione è stata davvero raccapricciante, con sempre più nuovi poveri. Vorremmo tutti dimenticare l’ultimo periodo, confidando in un futuro più roseo.