Maggio 2025. Entro questo mese
, i lavoratori che hanno svolto compiti usuranti, possono fare domanda per la pensione anticipata, se nel 2026 matureranno i requisiti per la stessa. L’INPS, con il messaggio n. 801 del mese di marzo 2025, ha anticipato quello che succederà, illustrandoci modalità, requisiti e scadenze per chi ne ha diritto tra gennaio e dicembre 2026.
Possono fare domanda di pensione anticipata, i seguenti lavoratori alle prese con lavori usuranti, dunque: addetti alla catena di montaggio, conducenti di mezzi pubblici e lavoratori notturni, che abbiano i requisiti di anzianità anagrafica, dunque 61 anni e 7 mesi per chi ha una quota di 97,6 per i dipendenti, e 98,6 di quota con 62 anni e 7 mesi d’età per i lavoratori autonomi. Avere 35 anni di contributi è il requisito generale.
I lavoratori su turni che maturano 78 o più giorni, devono rispettare gli stessi criteri citati sopra mentre coloro che maturano tra i 64 e 71 giorni l’anno, vedranno, se dipendenti, la pensione a 63 anni e 7 mesi, oppure un anno in più se autonomi. Le quote sono, rispettivamente: 99,6 e 100,6, scendendo a quota 98,6 per dipendenti da 72 a 77 giorni lavorativi con 62 anni e 7 mesi d’età, e salendo a 99,6 per autonomi con 63 anni e 7 mesi d’età e con stessi giorni di lavoro.
La domanda per andare in pensione anticipatamente viene inoltrata telematicamente, corredata dal modulo Ap45 e dalla documentazione necessaria, con tutti i dati dell’attività gravosa. L’INPS la accoglie, verificando che il richiedente possegga i requisiti, o la rigetta, se non ci sono. Chi, entro maggio 2025, fa questo, dunque rispetta i termini e ha tutti gli elementi necessari al conseguimento della pensione anticipata, riceverà una notificazione di accoglimento con riserva. Il provvedimento è efficace quando l’accertamento dei requisiti viene perfezionato entro dicembre 2026.
Veniamo ad una domanda cruciale: cosa succede a chi va oltre maggio, in quanto non riesce a verificare se possiede i requisiti anche solo per fare la domanda? In caso di ritardo, il diritto della pensione subisce un differimento della decorrenza, commisurato alla portata del ritardo.
Per il personale del comparto AFAM, si hanno disposizioni specifiche, in quanto la corresponsione della pensione non può iniziare prima del 1° settembre/novembre dell’anno di maturazione dei requisiti. Chi fa domanda dopo maggio, vede slittare la corresponsione della pensione da questi mesi a quelli dell’anno seguente a quello della maturazione dei requisiti.