martedì - 3 Dicembre - 2024

Pensioni: la brutta notizia per gli italiani che hanno questa età

Negli ultimi anni, gli italiani hanno affrontato sfide senza precedenti, dovendo sopportare una crisi economica devastante. Elementi cruciali di questa crisi sono stati l’instabilità nell’est Europa e il conflitto russo-ucraino, che ha portato ad un marcato incremento nei costi dell’energia.

La situazione è stata aggravata dall’inflazione, che ha influenzato direttamente il prezzo dei beni di prima necessità. Perfino una semplice visita al supermercato per la spesa quotidiana è diventata una preoccupazione per molti italiani. Oltre alle famiglie, le aziende non sono state risparmiate, e molti negozi hanno dovuto chiudere a causa della crisi.

Una misura per alleviare un po’ la situazione è stata l’introduzione della Carta degli acquisti 2023. Questa carta, destinata alle famiglie meno abbienti, offre 382,5 euro da spendere in negozi alimentari, rappresentando un importante aiuto in vista di un’inflazione in continua crescita.

Tuttavia, il ricordo della Riforma delle Fornero resta vivido nella memoria di molti. Questa riforma, introdotta in passato, ha avuto ripercussioni significative sui diritti sociali italiani, costringendo molte persone a trovarsi senza lavoro e senza pensione.

Oggi, nonostante l’inflazione continui a salire, i salari rimangono stagnanti. Questo stallo retributivo pone ulteriori difficoltà per gli italiani, rendendo complicato arrivare alla fine del mese.

Secondo il XXII Rapporto Annuale dell’Inps, esiste una disparità evidente tra il Nord e il Sud dell’Italia, sia in termini di salari che di pensioni. La differenza tra le aspettative di vita di operai e manager è significativa, il che sottolinea l’ineguaglianza nel paese.

Maria Grazia Gabrielli, segretaria confederale CGIL, ha espresso preoccupazione per la situazione attuale, sottolineando che: “dinanzi a un quadro del mercato del lavoro che conferma seri problemi strutturali – il Governo, con il decreto lavoro, non fa altro che aumentare la povertà e la precarietà. Per un lavoro stabile e di qualità saremo in piazza il 7 ottobre con oltre 100 associazioni”.

Inoltre, l’Inps ha rilevato che l’inflazione del 2022 ha avuto un impatto particolarmente forte sui pensionati italiani, specialmente quelli più vulnerabili. Questi ultimi hanno visto una diminuzione del 10,6% del loro reddito reale tra il 2018 e il 2022, una cifra ben superiore rispetto alle famiglie con soli redditi da lavoro.

Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil, ha sottolineato: “La previdenza rimane un punto centrale che chiediamo di affrontare a questo Governo e sarà una delle tante ragioni della mobilitazione del prossimo 7 ottobre”.

In conclusione, gli italiani continuano a confrontarsi con sfide significative riguardo alle pensioni. Resta da vedere come il Governo affronterà queste questioni.

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