giovedì - 19 Settembre - 2024

Pensione senza neanche un anno di contributi: ecco quanto prenderai ogni mese

Pensione senza contributi: ecco quanto prenderai ogni mese

Non hai mai lavorato in vita tua e, quindi, non hai mai versato contributi? Nessun problema: puoi ricevere ugualmente una pensione tutti i mesi. Vediamo cosa devi fare e a quanto ammonterà il tuo assegno mensile.

Come anticipato, quando parliamo di pensioni, il fattore più importante sono i contributi. Soprattutto dalla riforma Dini in avanti. Infatti, dal 1996 in poi – anno in cui è entrata in vigore la riforma Dini, appunto – i contributi sono determinanti per stabilire l’importo dell’assegno previdenziale che una persona riceverà.

Infatti a partire dal 1996 le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo che ha sostituito il vecchio sistema retributivo. Il sistema contributivo, in pratica, moltiplica l’insieme dei contributi versati da un lavoratore nell’arco della carriera per un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’aumentare dell’età anagrafica.

Come è possibile, dunque, ricevere una pensione se non si hanno contributi? In Italia esiste il cosiddetto assegno sociale. Si tratta di una sorta di pensioncina che spetta agli anziani in età da pensione ma che non hanno contributi o ne hanno troppo pochi per avere diritto alla pensione normale.

L’importo dell’assegno sociale cambia ogni anno in quanto è soggetto a rivalutazione. Per il 2024 corrisponde a 534,41 euro al mese e viene corrisposto per 13 mensilità. Ma attenzione: non tutti ne hanno diritto. Per ricevere l’assegno sociale, infatti, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  1. avere compiuto 67 anni;
  2. essere cittadini italiani;
  3. risiedere in Italia in modo stabile e continuativo da almeno 10 anni;
  4. avere un reddito annuo lordo pari o inferiore a 6.947 euro se si vive soli oppure pari o inferiore a 13.894 euro se si è coniugati.

Attenzione però: l’assegno sociale verrà riconosciuto in forma piena – cioè 534,41 euro al mese – solo se il reddito è pari a zero. Se il reddito, invece, non è pari a zero ma non supera le soglie sopra indicate, allora si avrà diritto a 435 euro al mese.

Oltre a questi criteri, è importante sottolineare che l’assegno sociale non costituisce una vera e propria pensione di vecchiaia, ma una misura di assistenza economica destinata a chi si trova in condizioni di disagio economico e non ha accesso ad altre forme di previdenza sociale.

Questa forma di assistenza è stata istituita per garantire un minimo di sussistenza agli anziani che, per vari motivi, non hanno potuto versare contributi sufficienti durante la loro vita lavorativa. Pertanto, rappresenta una soluzione essenziale per evitare situazioni di povertà estrema tra le persone anziane.

Il sistema previdenziale italiano, attraverso l’assegno sociale, cerca di offrire una rete di sicurezza per i cittadini più vulnerabili, riconoscendo il diritto alla dignità e al supporto economico anche in assenza di contributi previdenziali. Questo strumento è particolarmente rilevante in un contesto socio-economico in cui non tutti hanno la possibilità di accedere a un lavoro stabile e continuativo che garantisca l’accumulo di contributi necessari per la pensione di vecchiaia.

In conclusione, mentre i contributi sono generalmente fondamentali per l’accesso e l’entità della pensione, l’assegno sociale rappresenta un’eccezione importante, offrendo supporto economico a chi, per vari motivi, non ha potuto accumulare i contributi necessari. L’assegno sociale dimostra come il sistema previdenziale italiano cerchi di garantire una protezione minima a tutti i suoi cittadini, riconoscendo il diritto a una vita dignitosa anche a chi non ha mai versato contributi.

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