domenica - 27 Aprile - 2025

Parkinson, boom di casi tra gli under 60: ecco il sintomo precoce da non ignorare

Quando si parla di morbo di Parkinson, la mente corre subito a sintomi evidenti come i tremori, la rigidità muscolare o i problemi di equilibrio. Tuttavia, nelle forme a esordio precoce, cioè quelle che colpiscono soggetti con meno di 60 anni, può manifestarsi un segnale meno conosciuto ma altrettanto rilevante: la distonia.

Si tratta di contrazioni muscolari involontarie, spesso dolorose e persistenti, che causano movimenti anomali o posture alterate, difficili da controllare. A differenza di altri sintomi classici, la distonia può comparire anche molto tempo prima della diagnosi ufficiale.

Nei casi più giovani, si presenta soprattutto dopo sforzi fisici o in momenti di forte stress. Questo può portare a sottovalutarla, o a confonderla con semplici crampi o stanchezza muscolare.

Secondo quanto riportato da Corriere.it, la distonia è uno degli elementi più ricorrenti tra i primi campanelli d’allarme nei pazienti che ricevono una diagnosi in età lavorativa. La difficoltà sta proprio nel fatto che, a differenza dei tremori a riposo o della lentezza nei movimenti, si tratta di un sintomo che spesso non viene riconosciuto immediatamente come appartenente allo spettro del Parkinson. Ed è proprio questa mancata identificazione che ritarda l’inizio delle terapie, con il rischio di compromettere una parte preziosa del percorso riabilitativo.

Con il progredire della malattia, alla distonia si aggiungono le altre manifestazioni tipiche: rallentamento motorio, difficoltà cognitive, alterazioni dell’equilibrio e persino problemi intestinali o perdita dell’olfatto. Inoltre, nei pazienti più giovani, sono frequenti episodi di ansia, depressione e disturbi dell’umore, che contribuiscono a complicare ulteriormente la gestione della patologia nel lungo periodo.

Conoscere la distonia e collegarla fin da subito a possibili alterazioni neurologiche può fare una differenza enorme. Per questo motivo, i medici invitano a non trascurare mai i segnali che il corpo ci manda, soprattutto quando appaiono inspiegabili e ricorrenti. In un’epoca in cui il Parkinson colpisce anche chi ha appena superato i 40 anni, imparare a riconoscerlo presto significa avere una chance concreta in più per rallentarlo.

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