Gli occhi di tutto il mondo sono sulle stanze al decimo piano dell’ospedale Gemelli di Roma. Lì, dallo scorso venerdì, è ricoverato Papa Francesco. Il Pontefice sta male, dopo giorni di terapia per una bronchite è stato costretto ad altri controlli ed è stata accertata una polmonite bilaterale.
Una situazione che, anche data l’età e il quadro clinico generale, richiede cure adeguate e massimo riposo. Avrebbe ricevuto l’unzione degli infermi. Si tratta di una pratica normale tra i credenti malati: non è più la vecchia “estrema unzione”. Dalla sua stanza il Papa, per quello che gli è concesso, continua a lavorare. Eppure ha già firmato la lettera di dimissioni.
Che valore ha la lettera di dimissioni del Papa
Quello di firmare le dimissioni prima del tempo è un gesto compiuto anche da Paolo VI. Da allora è diventata quasi una prassi per i pontefici, e già Pio XII per precauzione volle firmare una lettera di dimissioni nel caso fosse stato catturato dai nazisti.
Non è noto chi abbia adesso la lettera con le dimissioni di Bergoglio. La rinuncia è, allo stato dei fatti, ipotetica. Il Pontefice ha più volte chiarito che il ministero papale è per lui una missione che dura tutta la vita. Ma c’è l’esigenza di garantire la continuità del governo della Chiesa in caso di incapacità permanente del Papa. Vai nella seconda pagina per leggere la lettera di dimissioni di Papa francesco.
