giovedì - 21 Novembre - 2024

Papa Francesco ad un giovane transgender: “Dio è con voi, anche se peccatori”

“Dio ci ama come siamo. Dio è padre, madre, fratello, tutto per noi. Non arrenderti, vai avanti”. Così papa Francesco ha risposto alla domanda di un giovane transessuale disabile nella nuova puntata del podcast incentrata sui giovani in vista della Gmg di Lisbona. “Il Signore cammina con noi sempre”, ha detto il Pontefice, “non ha schifo di nessuno di noi. Anche nel caso in cui fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci. Ci ama come siamo”.

Le parole del giovane trans

Papa Francesco ha rivolto queste parole a un ragazzo disabile, omosessuale, transgender e credente di nome Giona, che ha voluto condividere la sua storia con lui. Il giovane gli ha detto: “Coltivare una fede che sentissi davvero mia mi ha aiutato ad accettarmi nel mio corpo disabile, atipico, a non sentirmi mai davvero solo neanche nelle difficoltà perché consapevole che chi mi conosce da prima che io sia, mai mi affiderebbe una croce troppo pesante per le mie spalle”.

“Mi sono sentito in colpa”

Il ragazzo ha aggiunto: “Quando ho preso consapevolezza di essere una persona trans avrei tanto preferito non credere. E quel corpo meraviglioso e perfetto in quanto opera Sua? Mi sentivo strattonato dalla dicotomia tra fede e identità transgender, entrambe braccia di uno stesso corpo, il mio!”. Quindi, ha spiegato che le prime persone con le quali si è confidato hanno cercato di dissuaderlo, gli hanno detto che si stata avviando per un “un cammino buio”, quello dei “disertori di Cristo”. Ha spiegato: “Mi sono sentito colpevole”.

Il Santo Padre: “Non arrenderti”

Papa Francesco, però, lo ha rassicurato invitandolo a non arrendersi e ad andare avanti. “”Il Signore non ha schifo di nessuno di noi”, gli ha detto, “anche nel caso in cui noi fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci. Il Signore non ha schifo delle nostre realtà, ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio”.

La risposta a uno studente

Nel corso del podcast, papa Francesco ha poi risposto anche a un ragazzo che ha lasciato l’università e trascorre gran parte del tempo in casa giocando ai videogiochi, intessendo relazioni solo virtuali. “Tu davvero hai sviluppato un modo di vivere, di essere in contatto con la gente, ma è un contatto asettico, come quello che hanno le persone in terapia custodita che guardano i familiari dietro un vetro”, gli ha detto. Ha aggiunto: “Ti manca l`orizzonte. Non si può vivere senza orizzonte, sai? Finirai annoiato di te stesso, col tempo”.

“Imparare dai nostri sbagli”

Il Pontefice ha poi rivolto parole di inclusione anche quando ha ascoltato la storia di un ragazzo a rischio di devianza per i suoi problemi familiari. “Tante volte la società è crudele perché uno sbaglio ci qualifica per tutta la vita”, ha detto papa Francesco, “quel dito accusatore ci distrugge. Vi dico una cosa: non eravate soli nel vostro cammino, neppure quando avete fatto gli sbagli brutti, c`era il Signore lì. E il Signore è pronto a prenderti per mano, per aiutarti a sollevarti. È stato Lui a fare le circostanze storiche per sollevare ambedue. La vita non viene affossata dagli sbagli. I nostri sbagli tante volte ci fanno riflettere per andare avanti”.

Una Giornata mondiale per i bambini

Infine, il papa ha proposto di istituire una Giornata mondiale dei bambini. “Mi piace tanto! E possiamo farla organizzare dai nonni. Chiedere ai nonni che organizzino una giornata così”, ha detto, “una bella idea. Ci penserò e vedrò come farla”.

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