venerdì - 18 Ottobre - 2024

Paola Marella e il tumore al seno, casi in aumento: i sintomi, la cura, le cause e come prevenire

I sintomi

Riconoscere il tumore al seno può essere difficile nelle fasi iniziali, poiché spesso non provoca dolore. Secondo uno studio, solo lo 0,4% delle donne con dolore al seno presenta una lesione maligna, mentre il 12,3% ha lesioni benigne. Nella maggior parte dei casi, il dolore è legato a variazioni ormonali. La presenza di noduli palpabili o visibili, invece, può essere segno di un tumore in fase avanzata.

Circa la metà dei casi di tumore al seno si sviluppa nel quadrante superiore esterno della mammella. È cruciale che le donne conoscano bene il proprio seno, per poter notare eventuali alterazioni nella forma del capezzolo, perdite anomale o cambiamenti della pelle e della forma del seno stesso. Anche l’ingrossamento dei linfonodi ascellari può essere un campanello d’allarme. A questo punto, si procede con la diagnosi.

La diagnosi

Il tumore al seno viene diagnosticato principalmente tramite diagnostica per immagini, come la mammografia o l’ecografia mammaria. La scelta dell’esame dipende dall’età e da altri fattori. In casi specifici, si può ricorrere alla risonanza magnetica. Se vengono individuati noduli sospetti, si esegue una biopsia, prelevando campioni con un ago dal nodulo. Altre tecniche includono il lavaggio dei dotti, che consiste nell’introduzione di un liquido nei dotti galattofori per analizzarlo al microscopio. Gli esami permettono di valutare le caratteristiche delle cellule e del tessuto tumorale. Le analisi molecolari, come l’espressione dei recettori ormonali o la presenza della proteina HER-2, sono essenziali per determinare il trattamento e la prognosi.

Evoluzione e cura

Per decidere il trattamento è necessario definire lo stadio del tumore usando il sistema TNM, che valuta l’estensione del tumore, il coinvolgimento dei linfonodi e la presenza di metastasi.

Secondo l’AIRC, «la scelta del trattamento dipende da vari fattori, tra cui lo stato di salute del paziente e le caratteristiche della malattia». La maggior parte delle donne viene sottoposta a chirurgia, che può essere conservativa, rimuovendo solo la parte lesionata, o più radicale, con la mastectomia. In molti casi, la chirurgia è seguita da radioterapia, spesso erogata in sala operatoria o successivamente, per ridurre il rischio di recidive. Dopo l’intervento, può essere necessario proseguire con trattamenti medici come la chemioterapia, terapie ormonali o terapie mirate contro specifici bersagli molecolari.

Diffusione e rischi

Secondo il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2020” dell’AIRTUM e dell’AIOM, il tumore al seno è la neoplasia più frequente nel Paese, con circa 55.000 nuove diagnosi all’anno. Rappresenta il 30,3% di tutti i tumori femminili e il 14,6% di tutti i tumori in Italia. L’incidenza è in lieve aumento tra le giovani, ma la mortalità è in calo. I principali fattori di rischio includono l’età, la predisposizione genetica e l’esposizione a ormoni, come un ciclo mestruale precoce o una menopausa tardiva.

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