Riccardo Chiaroni è rinchiuso nel penitenziario milanese minorile Beccaria e, nella tristemente nota notte della mattanza, senza che nessuno sentisse nulla, tra le mura della villetta di via Anzio in cui viveva con la madre, il fratellino Lorenzo e il padre, ha tolto la vita a quest’ultimo, costruttore edile, alla donna che lo ha messo al mondo, Daniela Albano, che aveva un negozio di biancheria intima e al fratellino 12enne Lorenzo.
È stato lui, dopo aver compiuto la mattanza, ad allertare i soccorsi che, sopraggiunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso dei tre, sino alla confessione del triplice delitto, avvenuta al termine di un serrato e lungo interrogatorio.
Il villino di via Anzio si è trasformato in scena criminis, in quanto il 17enne, come da lui stesso dichiarato, ha posto fine all’esistenza della sua famiglia, sterminandola, per “sentirsi libero” e “per andare a combattere in Ucraina”.
Riccardo Chiaroni, che, lo ricordiamo, si è visto convalidare l’arresto per l’accusa di omicidio premeditato e aggravato dal rapporto di parentela, dalla minore età del fratello e dall’aver agito di notte, ha raccontato dettagliatamente cosa ha fatto nella notte tra sabato e domenica scorsi, all’interno della villa in cui viveva coi genitori e col fratello.
Il 17enne ha dichiarato che, terminata la festa, è rimasto sveglio in attesa che tutti si addormentassero, per poi scendere in cucina e prendere un coltello per la carne, col manico nero, lungo circa 20 centimetri, col quale ha colpito il fratello minore Lorenzo, 12 anni, che dormiva a letto. Il suo raggelante racconto prosegue così: “pensavo che una coltellata sarebbe bastata. Poi mi sono reso conto che non era così”, per cui ha continuato a colpirlo tra le urla, sino all’arrivo di suo padre e sua madre. Il 17enne arrestato ha aggiunto: “Mio padre mi ha urlato di chiamare i soccorsi”. Quando Fabio Chiaroni ha varcato l’uscio della camera, Riccardo lo ha accoltellato alle spalle, ponendo fine alla sua vita e poi a quella della madre, sino a conficcare il coltello nel cuscino della sua camera. Un racconto a dir poco agghiacciante, il suo.