Il caso che ha sollevato tanto clamore è accaduto negli Stati Uniti, precisamente nel Tennessee. Anna Elliot, cliente abituale della piattaforma Shein, aveva ordinato alcuni vestiti online. Tutto sembrava procedere normalmente finché, una volta ricevuto il pacco, ha fatto una scoperta a dir poco sconvolgente: al suo interno, oltre agli articoli ordinati, c’erano un barattolo di fagioli e soprattutto una provetta con sangue umano.
La donna ha immediatamente documentato il tutto con un video pubblicato sui social, che è diventato virale in poche ore. Spaventata, ha contattato la società americana indicata sull’etichetta della provetta e successivamente si è rivolta ai CDC (Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie), che hanno classificato il contenuto come un grave rischio biologico. Da qui l’allarme e l’invito della donna a controllare accuratamente i pacchi ricevuti, specialmente quando provengono da spedizionieri internazionali.
Di fronte alla diffusione del video e all’indignazione crescente del pubblico, Shein ha risposto pubblicamente, chiarendo che i pacchi sono sottoposti a rigorosi controlli di qualità prima di lasciare i propri magazzini.
L’azienda ha affermato che, al momento dell’uscita dal centro logistico, il pacco conteneva solo gli articoli acquistati. A conferma di ciò, la stessa cliente ha poi ammesso che è probabile una manomissione del pacco avvenuta dopo la spedizione dalla Cina.
L’attenzione si è quindi spostata su FedEx, il corriere incaricato della consegna, che si è scusato per quanto accaduto e ha avviato un’indagine interna. Un portavoce ha spiegato che, in rari casi, i pacchi possono essere aperti accidentalmente durante il trasporto, causando scambi indesiderati di contenuto. Alcuni dipendenti hanno persino ipotizzato che l’inserimento di materiale biologico possa essere avvenuto negli USA, aumentando i sospetti su una possibile contaminazione locale, e non da parte dell’azienda asiatica.
Shein ha assicurato che continuerà a collaborare attivamente con la cliente e con i responsabili della logistica per chiarire ogni dettaglio dell’episodio. Un caso che riapre ancora una volta la discussione non solo sulla qualità dei prodotti, ma soprattutto sulla sicurezza delle spedizioni internazionali, in un mondo dove l’e-commerce è ormai parte integrante della quotidianità.
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