lunedì - 7 Aprile - 2025

Occhio al conto corrente: se fai questi movimenti, il Fisco ti mette nel mirino

I controlli sui movimenti dei conti correnti dei contribuenti,  sulla base delle nuove normative antiriciclaggio i controlli, vengono effettuati costantemente e se il Fisco rileva degli spostamenti di denaro, ritenuti  non corretti dai sistemi automatici di rilevamento,  interviene tempestivamente, in modo da capire i motivi sottesi dietro queste operazioni poco trasparenti.

Ma in che modo viene effettuata la verifica? A volte, è l’ ispettore, su mandato dell’amministrazione tributaria, a recarsi fisicamente presso l’istituto di credito, in modo da chiedere tutta la  documentazione necessaria a effettuare i controlli.

L’istituto bancario non può opporsi, anzi deve collaborare , in modo che vengano effettuate le opportune ispezioni sui movimenti bancari del contribuente. La seconda opzione consiste nel recarsi presso l’Anagrafe dei rapporti tributari.

Attingendo da questo archivio che contiene le informazioni comunicate dagli operatori finanziari con lo scopo di contrastare l’evasione fiscale,  il Fisco ha la possibilità, seduta stante, in tempo reale, di attingere a questo prezioso database, effettuando i controlli su tutte le operazioni compiute negli ultimi 12 mesi.

Esistono delle categorie più attenzionate di altre, in quanto più a rischio. Parliamo di coloro che tendono a muovere grosse quantità di denaro, quindi più esposte al rischio di evasione, come imprenditori, liberi professionisti, partite Iva, aziende o commercianti.   Il Fisco tende a  insospettirsi quando ricevono l’accredito di una consistente somma di denaro, o quanto effettuano  ricorrenti movimenti in entrata e in uscita dal conto corrente, bonifici dall’estero o verso l’estero e prelievi di denaro consistenti.

In questi casi, scattano subito gli accertamenti.  Anche il caso contrario, quello in cui il contribuente tende a non effettuare prelievi e movimenti sul conto, insospettisce il Fisco, lasciando presupporre che il contribuente disponga di notevole denaro liquido. Sarà dunque quest’ultimo a dover motivare  questo, mostrando la sua trasparenza.

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