Un non vedente di Codogno, allontanato dal supermercato in cui era entrato con il suo cane-guida, si ribella: «Mi sono sentito umiliato, presenterò denuncia», assicura Carlo Manini, noto commerciante codognese che dodici anni fa ha visto la sua vita stravolta da una malattia degenerativa, il morbo di Behcet, a causa del quale ha perso l’uso completo della vista.
Manini ha una nuova speranza da 10 mesi, grazie a Venom, un cucciolone di labrador addestrato alla guida dei ciechi, con cui ha ripreso a girare dappertutto. Frequenta luoghi come bar, farmacia, chiesa, cimitero e supermercati senza problemi. Tuttavia, un recente episodio alla Lidl lo ha lasciato scioccato.
Venerdì pomeriggio, Manini si era recato con la figlia al punto vendita della catena Lidl di Codogno, quando è stato affrontato da una dipendente che gli ha gridato di fermarsi, insistendo che non poteva entrare con il cane. Nonostante abbia spiegato che il cane era per ciechi e abbia chiesto di parlare con un responsabile, è stato respinto. Alcuni presenti si sono indignati e hanno difeso Manini.
Dopo aver finito in fretta la spesa, Manini e sua figlia se ne sono andati, ma l’uomo non è intenzionato a lasciar correre l’accaduto. Ha informato l’Unione ciechi di Lodi e sta valutando come procedere legalmente. Ricorda un episodio simile in una pizzeria vicino a Trento, dove ha denunciato e ottenuto una multa per la pizzeria.
Sulla vicenda, Lidl Italia fornisce una versione differente, sottolineando l’importanza di offrire un ambiente piacevole, sicuro e accessibile ai clienti non vedenti, accompagnati da cani guida. Secondo Lidl Italia, il personale si è limitato ad evidenziare la necessità che il cane non entrasse in contatto diretto con i prodotti esposti, per garantire il rispetto degli standard di igiene e sicurezza.
La situazione è chiaramente complessa e richiede ulteriori indagini per chiarire i fatti. Il trattamento inappropriato dei non vedenti e dei loro cani guida è una questione seria che coinvolge i diritti dell’individuo e la sensibilità del pubblico, e l’incidente di Codogno serve come un forte promemoria di queste importanti questioni.