Chi ha meno di 20 anni di contributi può comunque sperare in una pensione, grazie ad alcune eccezioni legislative poco conosciute ma estremamente utili. Il caso più emblematico è quello della pensione contributiva a 71 anni, pensata per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996. Questa tipologia di pensione prevede che si abbiano almeno 5 anni di contributi effettivi, non necessariamente continuativi, ma serve anche aver raggiunto l’età di 71 anni al momento della richiesta.
C’è un altro vincolo importante: l’importo della pensione maturata deve essere almeno pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Questo requisito economico è pensato per garantire che il trattamento sia comunque dignitoso. Questo tipo di pensione è una valvola di salvezza per chi ha avuto una vita lavorativa breve o segnata da lunghi periodi di inattività.
Inoltre, esistono anche delle strategie concrete per chi ha meno di 20 anni ma vuole provarci comunque. Una di queste è il riscatto dei periodi non coperti, come gli anni di università o di servizio civile. In alternativa, è possibile effettuare versamenti volontari, a patto di avere una posizione contributiva già attiva.
Un’opzione da considerare per chi ha lavorato fuori dall’Italia è quella della totalizzazione dei contributi esteri. L’Italia ha firmato accordi bilaterali con molti Paesi, europei e non, che permettono di sommare i periodi lavorativi maturati all’estero con quelli italiani, aumentando le possibilità di raggiungere i requisiti minimi.
Per chi non ha abbastanza contributi, ma si trova in condizioni economiche difficili, esistono anche pensioni assistenziali come l’assegno sociale, che si basa esclusivamente sul reddito e non richiede contributi. Questa misura può essere richiesta dai 67 anni in poi, se si ha un reddito personale basso e non si è titolari di altri trattamenti pensionistici.
Il messaggio finale è chiaro: anche se non hai i 20 anni di contributi, non devi rinunciare. Esistono percorsi alternativi, agevolazioni e strategie che possono garantirti una pensione, seppur minima. L’importante è informarsi in tempo e agire prima che sia troppo tardi. Essere consapevoli dei propri diritti oggi può cambiare radicalmente la propria vita domani.