Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale potrebbe finire con un rinvio a giudizio e quindi con tutte le conseguenze del caso l’episodio del bambino sottoposto dal padre 22enne a moltissime angherie fin dalla sua nascita.
I fatti sono accaduti nel vicentino e lo scorso 30 ottobre l’uomo era stato fermato dalla Squadra Mobile che aveva quindi messo fine a quella incresciosa situazione. L’uomo aveva accusato un ospedale di aver ridotto in quelle condizioni il suo bambino ma la realtà era appunto un’altra.
Il piccolo veniva appunto colpito in casa con atteggiamenti gravissimi. Il padre attualmente, di etnia sinti, si trova in fermo domiciliare ma per lui appunto si prevede un lungo processo penale. La Procura è in attesa di acquisire le cartelle con le relazioni dei medici per poter procedere nei suoi confronti.
Gli agenti della Mobile della città del Santo avevano installato alcune telecamere nella stanza, puntate sulla porta d’ingresso e sul letto del neonato. Più volte in 48 ore di osservazione i poliziotti avevano notato il 22enne entrare nella camera con fare guardingo e alzare la testa verso gli angoli della stanza. Dopo di ciò cominciava a colpire il piccolo.
L’uomo metteva le dita in bocca al figlio finendo poi per schiacciargli il petto. Il bimbo era quindi affetto anche da gravi problemi di salute ma ora è totalmente guarito e si trova in una struttura protetta.
Inoltre i medici avevano notato che durante i ricoveri quando le condizioni del bimbo stavano per migliorare, in concomitanza con le visite del padre e poco prima delle dimissioni, queste ultime peggioravano ancora. Circostanza che aveva fatto nascere più di un sospetto.