Nella notte di San Lorenzo, quando molti osservano il cielo nella speranza di vedere una stella cadente, una luminosa stella del panorama culturale italiano si è spenta. Michela Murgia, scrittrice, blogger e drammaturga di grande talento, ci ha lasciati a soli 51 anni. Solo alcuni mesi fa, a maggio, aveva reso pubblica la sua lotta contro un severo carcinoma renale al quarto stadio. Con la sua indomabile tenacia e l’onestà che l’ha sempre caratterizzata, Michela ha condiviso il suo difficile percorso con i molti che la seguivano sui social.
Le reazioni al suo decesso sono state ovunque palpabili. Migliaia di messaggi di cordoglio sono giunti da tutti gli ambiti: dalla politica, dal mondo dello spettacolo, e dai lettori che hanno amato e apprezzato le sue opere. Michela era una figura poliedrica e amata. In una profonda intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, aveva esposto la sua visione di vita e morte: “non ho paura della morte. Ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che molti non fanno in una vita intera. Ho ricordi preziosi“.
I sintomi del carcinoma renale e la lotta di Michela
Il carcinoma renale è una neoplasia aggressiva, la cui sintomatologia tende a manifestarsi quando il tumore è già in uno stadio avanzato. È fondamentale riconoscere i sintomi come l’ematuria (sangue nelle urine), la sensazione di una massa sul fianco, forte dolore al fianco, perdita di appetito, febbre prolungata, fatica costante, anemia, malessere generale, sudorazioni notturne, ipertensione e edema.
In fasi avanzate, il carcinoma può estendersi ad altri organi come polmoni e ossa. In maggio, durante un’intervista, Michela aveva rivelato di avere un carcinoma renale al quarto stadio, dicendo: “Dal quarto stadio non si torna indietro”. Le parole profetiche di Michela sono diventate realtà quando, solo pochi mesi dopo, si è spenta.
Sebbene il carcinoma renale non sia tra i tumori più comuni, i suoi sintomi possono essere confusi con altre patologie, come i calcoli renali. Spesso, la diagnosi avviene accidentalmente quando la malattia è già avanzata. Al momento della diagnosi, circa il 25% dei pazienti è già metastatico e un ulteriore 25% progredisce dopo la chirurgia. La prognosi e le opzioni di trattamento variano a seconda dello stadio del tumore. Nel caso di Michela, che aveva un tumore al quarto stadio, le possibilità di sopravvivenza erano purtroppo limitate, e la sua lotta contro la malattia si è conclusa tragicamente.