venerdì - 18 Ottobre - 2024

Misseri choc: “Cosa ho fatto sul corpo senza vita di Sarah”

Il caso noto come ‘Delitto di Avetrana‘ continua ancora oggi a far discutere e ad alimentare dibattiti. Si tratta di uno dei delitti più efferati della storia recente italiana, dove una ragazzina di appena 15 anni perse la vita per mano della cugina Sabrina e della zia Cosima. Questa è il risultato della verità processuale, mentre c’è chi ancora, come Michele Misseri, continua a dichiararsi pienamente colpevole del delitto della nipote.

Oggi, domenica 13 ottobre, torneranno in prima serata ‘Le Iene’ su Italia Uno e si occuperanno ancora una volta del caso Scazzi. Ad intervenire ai microfoni della nota trasmissione proprio Michele Misseri, ormai tornato in libertà nel suo paese natio, Avetrana. “Sono io ad aver tolto la vita a Sarah. Non mi credono perché mi hanno fatto cambiare le versioni, non le ho cambiate io, me le hanno fatte cambiare”, ha dichiarato l’uomo esprimendo apparentemente profonda convinzione.

Poi confessa ancora una volta quello che sarebbe il vero movente di natura sessuale.  “Volevo abusare di Sarah ma non sono riuscito -dice Misseri- Avevo allungato le mani qui nel garage, volevo continuare ma poi non l’ho più fatto. Sotto il fico l’ho spogliata ma poi non l’ho fatto più e l’ho rivestita. Erano due anni che non avevo rapporti intimi con mia moglie, io dormivo nella sdraio, lei nel letto matrimoniale”.

Una versione dei fatti che non è stata però sempre coerente. Misseri, infatti, ha ritrattato anche su questo punto in passato, ma, a suo dire, l’avrebbe fatto per tutelare l’integrità morale della nipote: “L’ho detto perché tanto dovevo comunque andare nel penitenziario. Se la ragazza non era apposto… (cioè se fosse vergine o meno. ndr). Mi sono fatto carico anche di quello, non sapendo se la ragazza aveva avuto o meno altri rapporti sessuali”.

Ancora una volta, Michele Misseri ha voluto raccontare la sua verità. Una verità, però, non resa credibile agli occhi dei giudici a causa delle continue ritrattazioni, dove l’uomo prima asseriva e poi negava di aver compiuto un determinato fatto. Oggi ha scontato la sua pena per il reato di occultamento del corpo, mentre la moglie e la figlia sono ancora recluse con la pena dell’ergastolo.

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