venerdì - 22 Novembre - 2024

Mestre, pullman precipitato: la verità dalle telecamere

Nella serata del 3 ottobre a Mestre, provincia di Venezia, la cittadinanza ha assistito a scene apocalittiche: un bus è tragicamente precipitato da una sopraelevata in via dell’Elettricità. Gli aggiornamenti iniziali riportavano una stima di una decina di persone scomparse, ma purtroppo, con il passare delle ore, il bilancio si è aggravato, registrando 21 persone decedute e altre 15 ferite. L’incidente ha rappresentato uno dei più gravi mai avvenuti nel Paese, lasciando la nazione in shock.

Ulteriori dettagli indicano che alla guida del bus c’era un 40enne italiano che aveva iniziato il suo turno sul bus solo 90 minuti prima dell’incidente. Una delle ipotesi al centro delle indagini è che l’autista possa aver avuto un malore improvviso, che lo ha portato a perdere il controllo del mezzo. Questo avrebbe causato la tragica caduta del bus, che dopo aver sfondato il guardrail, è precipitato sulla ferrovia sottostante. L’urto con il terreno è stato così violento da provocare un incendio nel bus.

La risposta di emergenza è stata immediata e massiccia: decine di ambulanze sono state inviate sul luogo e tutti i Pronto Soccorso della zona sono stati allertati e posti in regime di emergenza per affrontare l’evento. Interessante notare che il bus coinvolto nell’incidente era elettrico e in servizio da solamente un anno, quindi era un mezzo moderno e recente. L’azienda proprietaria ha fornito rassicurazioni sul fatto che l’autista aveva un’ottima esperienza, con numerosi anni di servizio alle spalle.

Uno degli sviluppi chiave nella ricerca delle cause dell’incidente riguarda le immagini provenienti dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. Queste potrebbero fornire informazioni essenziali sull’accaduto. Dai primi filmati analizzati, si nota che il bus ha iniziato a rallentare, quasi come se stesse per fermarsi, prima di sfondare il guardrail. Questo potrebbe effettivamente avvalorare la teoria del malore dell’autista, Alberto Rizzotto, che, tragica notizia, è risultato tra le vittime.

Le vittime, come emerso dalle prime indagini, erano prevalentemente turisti in vacanza al campeggio Hu di Marghera. Il bus aveva iniziato il suo tragitto da piazzale Roma poco prima dell’incidente. La Procura della Repubblica di Venezia ha prontamente avviato un’indagine, cercando di chiarire non solo le cause dell’incidente ma anche per verificare se vi fossero eventuali responsabilità o negligenze. Anche figure istituzionali come il presidente del Veneto, Luca Zaia, hanno manifestato il loro profondo dolore e sconcerto per l’accaduto.

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