lunedì - 25 Novembre - 2024

Meningite, l’allarme di Bassetti: “può togliere la vita in poche ore, attenzione a questo sintomo”

La meningite è una condizione medica grave caratterizzata dall’infiammazione delle membrane protettive che coprono il cervello e il midollo spinale, note come meningi. Questa infiammazione può essere causata da un’infezione virale o batterica, anche se infezioni fungine, parassitarie o cause non infettive come determinati farmaci o disturbi autoimmuni possono anche provocare la meningite. La forma batterica, in particolare, è estremamente pericolosa e richiede un trattamento tempestivo con antibiotici.

I sintomi della meningite possono variare a seconda della causa, ma spesso includono febbre, mal di testa, rigidità del collo, sensibilità alla luce, nausea, vomito, confusione e, nei casi gravi, convulsioni o coma. La meningite batterica può essere potenzialmente letale se non trattata prontamente, rendendo cruciale la ricerca immediata di assistenza medica.

Le misure preventive sono essenziali per ridurre il rischio di meningite. Le vaccinazioni possono proteggere contro determinati tipi di meningite batterica, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti. Inoltre, mantenere buone pratiche di igiene, come lavarsi frequentemente le mani, può aiutare a prevenire la diffusione delle infezioni virali e batteriche che possono portare alla meningite.

In Italia, i casi di meningite continuano a destare preoccupazione nel sistema sanitario. Si stima che tra il 10 e il 15% dei casi di meningite non riescano a sopravvivere alla patologia, mentre anche chi riesce a superarla tende a sviluppare conseguenze irreparabili. L’infettivologo Matteo Bassetti, uno dei massimi esperti italiani in questa patologia, ha sottolineato come la meningite possa “togliere la vita in poche ore”.

La meningite può colpire chiunque, ma i neonati, i bambini piccoli, gli adolescenti e i giovani adulti sono particolarmente a rischio. In Italia, si registrano ancora oltre mille casi ogni anno, con una percentuale di letalità del 10-15%. Anche per coloro che sopravvivono, le conseguenze possono essere significative, inclusa la sordità, i deficit neurologici o, in casi estremi, l’amputazione degli arti. L’ARTICOLO CONTINUA NELLA PROSSIMA PAGINA ⤵️

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