venerdì - 22 Novembre - 2024

Mamma lo rimprovera di sprecare tempo al cellulare, lui la uccide a martellate: “L’amavo, ma non ho capito più niente”

Imran A., un giovane di 23 anni

di origine pakistana, è stato condannato all’ergastolo dalla giustizia di Torino. È stato processato per l’assassinio di sua madre con un martello avvenuto il 9 marzo a Pinerolo, Torino. L’omicidio è avvenuto a seguito di un rimprovero banale: la madre gli aveva chiesto di smettere di usare il cellulare tutto il giorno e di cercare un lavoro.

Litigi Familiari Continui

Le indagini della Procura di Torino hanno evidenziato una storia di litigi frequenti nella famiglia. Rubina, la madre 45enne, e il padre di Imran si scontravano spesso con il giovane. Prima della sentenza, Imran ha inviato una lettera alla Corte, esprimendo amore per sua madre ma ammettendo una reazione violenta dopo l’ennesimo litigio. Dopo essere stato portato in caserma, Imran è rimasto in silenzio, senza fornire spiegazioni per il suo gesto.

Negata la Perizia Psichiatrica

La richiesta di una nuova perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e di volere di Imran al momento del crimine, proposta dal suo avvocato, è stata negata. Durante l’ultima udienza, Imran ha descritto i momenti precedenti l’omicidio, ricordando di essere stato nella sua stanza guardando video su YouTube quando la madre lo rimproverò, scatenando la sua violenta reazione.

Conseguenze Legali

La Corte di assise ha applicato un articolo del codice di procedura penale, dichiarando Imran indegno di succedere alla madre nei suoi diritti di eredità o altri benefici legali, a seguito della sua condanna.

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