sabato - 12 Aprile - 2025

Lo dice la Cassazione, la pensione di reversibilità anche ai divorziati: ecco quanto ti spetta

Il sistema della pensione di reversibilità rappresenta una misura fondamentale di sostegno economico per i familiari superstiti di un pensionato deceduto. Anche per il 2025, l’INPS ha confermato le regole principali che determinano l’accesso a questo trattamento, introducendo però alcune importanti novità che meritano attenzione.

A beneficiarne, come di consueto, sono i familiari del defunto: in particolare, il coniuge superstite ha diritto a percepire una quota del 60% dell’importo della pensione originaria.

Se invece il beneficiario è un figlio, la percentuale sale al 70% nel caso di un solo figlio, 80% con due figli e può arrivare fino al 100% quando i figli superstiti sono tre o più. Questi parametri restano in vigore anche nell’anno in corso, confermando l’orientamento volto a tutelare i nuclei familiari in situazioni di lutto.

Il calcolo dell’importo effettivo che il superstite riceve non si basa solo sulla pensione percepita dal defunto, ma tiene conto anche della situazione reddituale del beneficiario.

La Legge Dini del 1995 regola infatti l’accesso alla pensione di reversibilità attraverso specifici limiti di reddito che vengono aggiornati ogni anno. In pratica, chi possiede un reddito personale elevato potrebbe vedere ridotto l’importo della pensione spettante.

Il tema si fa ancora più interessante quando si considerano le nuove disposizioni che coinvolgono gli ex coniugi divorziati, ai quali potrebbe spettare una quota della reversibilità. Per capire quando e come ciò sia possibile, vai nella seconda pagina.

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