È noto a tutti che l’anidride carbonica (CO2) è uno dei gas serra più responsabili del riscaldamento globale. Tuttavia, attribuire le emissioni di questi gas alle varie fonti da cui provengono può essere una sfida. Un recente studio del Scientific Visualization Studio (SVS) della NASA ha cercato di rendere più chiara la provenienza di questi gas e come la loro distribuzione nell’atmosfera cambia nel corso di un anno.
Tre video, che offrono una panoramica di diverse parti del globo, mostrano le principali fonti di CO2 nell’atmosfera. In particolare, illustrano le emissioni generate dalla combustione di combustibili fossili (in arancione) e dalla combustione di biomassa (in rosso). I colori verde e blu indicano invece come la CO2 atmosferica viene riassorbita dagli ecosistemi terrestri e marini.
Il primo video mostra le attività in Nord e Sud America. Vi è un’area notevole di inquinamento nell’area nord-orientale degli Stati Uniti, mentre il verde vibrante della foresta amazzonica rappresenta l’assorbimento di CO2 durante il giorno. L’atmosfera è dominata dal colore arancione delle emissioni dai combustibili fossili, che aumentano con il passare dei mesi fino a circondare l’intero pianeta.
“Grazie alle nuove tecniche di modellazione al computer del Global Modeling and Assimilation Office della NASA, possiamo analizzare la nostra atmosfera e comprendere alcuni dei principali fattori che contribuiscono a questo gas serra”, spiega la NASA in un post sul suo blog.
Il secondo video illustra la situazione in Europa, Medio Oriente e Africa. Qui si osservano alte concentrazioni di emissioni da combustibili fossili rilasciate dalle nazioni europee e dall’Arabia Saudita. Il video mostra anche un flusso meno marcato di CO2 proveniente dalla combustione di biomassa nell’Africa centrale.
L’ultimo video mette in evidenza l’Asia e l’Australia. Un livello considerevole di inquinamento avvolge Pechino, in Cina. Al contrario, l’Australia, nonostante abbia le più alte emissioni pro-capite di carbonio al mondo, presenta una relativa scarsità di emissioni da combustibili fossili, dovuta alla sua bassa densità di popolazione. In altre parole, se si riunissero tutti i 26 milioni di abitanti australiani in una sola città, la mappa delle emissioni apparirebbe notevolmente diversa.