La leucemia è una forma di tumore del sangue che colpisce le cellule staminali ematopoietiche, cioè quelle che si trovano nel midollo osseo e che dovrebbero generare i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine. Quando il processo di maturazione di queste cellule viene compromesso, si innesca un meccanismo di moltiplicazione incontrollata che dà origine alla malattia.
Le cellule malate non solo non svolgono la loro normale funzione, ma finiscono per sopraffare il midollo osseo, impedendo la formazione delle cellule sane. Questo squilibrio ha un impatto diretto sul sistema immunitario, sulla coagulazione e sull’ossigenazione del sangue. È una condizione che, senza cure adeguate, può evolvere rapidamente e intaccare anche organi secondari come linfonodi, fegato e milza.
La leucemia può essere distinta secondo due criteri principali: la velocità con cui progredisce (acuta o cronica) e la linea cellulare coinvolta (linfoide o mieloide). Le forme acute si sviluppano velocemente e necessitano di interventi immediati. Le croniche, invece, avanzano più lentamente e spesso non danno sintomi nelle fasi iniziali.
Tra le varianti più diffuse, troviamo la leucemia linfoblastica acuta, frequente nei bambini, la leucemia mieloide acuta, più tipica degli adulti, e le forme croniche, come la linfatica cronica e la mieloide cronica, che colpiscono prevalentemente soggetti in età più avanzata.
In Italia, i casi sono numerosi e in crescita, soprattutto tra gli adulti. La diagnosi e le opzioni di cura variano in base al tipo e allo stadio della malattia, ma il progresso medico ha portato negli anni a terapie sempre più mirate e risultati migliori in termini di sopravvivenza.
Per sapere quali sono i segnali da non sottovalutare e scoprire i sintomi della leucemia, vai nella seconda pagina.