venerdì - 18 Ottobre - 2024

Lamberto Sposini, la terribile notizia arriva dalla Rai: purtroppo…

La vicenda legale che coinvolge Lamberto Sposini e la Rai è un caso complesso, che si protrae ormai da anni. Il cuore della disputa risiede nelle accuse di negligenza e ritardi nell’intervento medico da parte dei soccorsi il giorno in cui Sposini fu colpito da un’emorragia cerebrale. Secondo i legali del conduttore, il mancato intervento tempestivo del 118 avrebbe aggravato le sue condizioni, compromettendo irreversibilmente il suo stato di salute.

L’avvocato Bruno Tassone, che rappresenta Sposini, ha spiegato che il conduttore non ricevette assistenza adeguata nei primi minuti cruciali dopo il malore: “Il 118 nel centro cittadino garantisce l’intervento in otto minuti. Nel caso di Sposini, ne sono passati quasi 50”.

Questo ritardo, secondo l’accusa, avrebbe avuto conseguenze devastanti per la salute del conduttore, e si è trasformato nel fulcro del processo in corso. La sentenza di primo grado non aveva riconosciuto un nesso diretto tra i ritardi e il peggioramento delle condizioni di Sposini, ma il caso è stato successivamente impugnato e la vicenda è ora in attesa di una nuova udienza.

La famiglia di Sposini, supportata dai suoi legali, non cerca solo un risarcimento economico, ma soprattutto un riconoscimento morale di quanto accaduto. Come ha spiegato la sua ex compagna Sabina Donadio, “non è una questione economica. Lamberto ha bisogno di cure costanti, ma il punto non è questo.

Ci piacerebbe che, umanamente, la Rai fosse un interlocutore diverso.” Questo sentimento di delusione è condiviso anche dalla figlia Matilda, che oggi ha 17 anni, e che è stata seguita dall’avvocato Ada Odino: “Quello che manca è proprio un riconoscimento di quello che è successo al padre.”

Nonostante le ripetute sollecitazioni a trovare una soluzione extragiudiziale, la Rai non ha ancora proposto alcun accordo formale. La famiglia aveva inizialmente richiesto un risarcimento di 11 milioni di euro, ma ora si sarebbe accontentata di una cifra molto inferiore, attorno ai 350.000 euro.

Tuttavia, come ha dichiarato l’avvocato Tassone, “A livello di intenzioni ci sarebbero le premesse per un accordo, ma non abbiamo ricevuto nessuna proposta formale: né una mail, né una telefonata interlocutoria.”

Da parte sua, la Rai ha dichiarato che “essendoci un giudizio in corso”, non è corretto rilasciare dichiarazioni pubbliche per tutelare tutte le parti coinvolte. La prossima udienza d’appello è fissata per il 21 maggio, e sarà in quell’occasione che si deciderà se le parti riusciranno finalmente a trovare un accordo o se la controversia continuerà in tribunale.

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