domenica - 13 Aprile - 2025

La profezia di Papa Wojtyla 20 anni dopo: ecco cosa ha predetto

Non è raro che le parole dei grandi leader spirituali acquistino nuovo significato col passare del tempo. Ed è proprio il caso della profezia di Papa Wojtyla, oggi riletta alla luce degli avvenimenti contemporanei.

Durante una delle sue apparizioni più significative in Piazza San Pietro, il pontefice polacco portò con sé la statua della Madonna di Fatima e pronunciò un discorso rimasto nella memoria solo di pochi, ma oggi più attuale che mai.

Disse: «L’umanità è a un bivio. Essa possiede oggi strumenti d’inaudita potenza: può fare di questo mondo un giardino o ridurlo a un ammasso di macerie». Una frase che, vent’anni dopo la sua morte, continua a far riflettere, specialmente in un’epoca segnata da guerre, instabilità internazionale e conflitti irrisolti.

Un pontefice contro la guerra

Giovanni Paolo II ha sempre contrastato qualsiasi forma di conflitto armato. Nel 1991 si oppose alla guerra del Golfo, e nel 2003 lanciò numerosi appelli contro la seconda invasione dell’Iraq. Nonostante la sua condizione fisica fosse già compromessa dal morbo di Parkinson, non esitò a rivolgersi direttamente ai leader mondiali, esortandoli a fermarsi e a ripensare il significato della guerra. Durante uno dei suoi ultimi Angelus, aggiunse a braccio: «Mai più la guerra!».

Ricordò a tutti la sofferenza vissuta durante la Seconda Guerra Mondiale, la stessa che lo aveva segnato da giovane e che aveva contribuito a formare il suo pensiero. Seguendo l’eredità del suo predecessore, Paolo VI, ribadì che «dobbiamo fare tutto il possibile» per prevenire nuovi disastri.

Oggi, con il clima bellico che torna ad avvelenare il presente, le parole di Giovanni Paolo II risuonano come un monito che la storia non ha saputo ascoltare. La sua profezia, pronunciata con forza e umiltà, resta un invito potente alla riflessione, all’unità e alla responsabilità collettiva. Un messaggio che, a vent’anni dalla sua morte, non è mai stato così attuale.

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