domenica - 24 Novembre - 2024

Inps, se sei tra i fortunati prendi una bella somma: l’ente deve restituire tutto, rimborsi a 4 cifre

L’INPS ha richiesto a numerosi pensionati la restituzione di migliaia di euro poiché hanno lavorato dopo essere andati in pensione con una Quota. Tuttavia, in molti casi non si trattava di un’attività lavorativa significativa. Ad esempio, alcuni pensionati hanno partecipato come comparse in film o serie TV – attività di lavoro subordinato – oppure hanno lavorato solo per pochi giorni per sostituire un collega in malattia. Nonostante l’errore sia stato banale e le somme coinvolte irrisorie, l’INPS ha richiesto la restituzione dell’intera pensione percepita.

Un caso emblematico è quello di un pensionato di Vicenza, che ha partecipato come comparsa in una serie TV. L’INPS gli ha richiesto di restituire 24 mila euro. Tuttavia, il Giudice del Tribunale di Vicenza ha stabilito che, in circostanze specifiche, la richiesta dell’ente previdenziale sia illegittima. In particolare, si tratta di circostanze in cui i guadagni sono irrisori rispetto alle somme richieste in restituzione.

Questa sentenza rappresenta una nuova interpretazione della normativa, offrendo un piccolo margine di azione ai pensionati che rientrano nelle Quote. Il giudice ha inoltre obbligato l’INPS a restituire eventuali importi trattenuti illegittimamente. Non tutte le attività di lavoro subordinato, quindi, risultano idonee a violare il divieto di cumulo. È necessario fare delle distinzioni, poiché i 78 euro percepiti dal pensionato vicentino per il ruolo di comparsa non possono giustificare la restituzione di anni di pensione.

Questa vicenda sottolinea l’importanza di una valutazione equilibrata delle situazioni specifiche e la necessità di distinguere tra attività lavorative significative e minori. Le richieste dell’INPS, in casi come questo, appaiono sproporzionate rispetto ai benefici percepiti dai pensionati.

La sentenza del Tribunale di Vicenza potrebbe quindi costituire un precedente importante, limitando l’applicazione rigida delle normative previdenziali e proteggendo i diritti dei pensionati che svolgono attività lavorative di scarso rilievo economico. Questo approccio più flessibile potrebbe evitare che semplici errori o attività marginali portino a richieste di restituzione ingiustificate e gravose per i pensionati.

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