martedì - 15 Aprile - 2025

Individuato il nesso tra il Parkinson e il famoso prodotto chimico: “Rischio più alto del 70%”. Lo studio

In un contesto in cui l’esposizione al tricloroetilene può rimanere inosservata anche per decenni, è essenziale saper cogliere i campanelli d’allarme che il corpo può lanciare. Secondo i ricercatori, ci sono almeno 15 cambiamenti di salute a cui prestare particolare attenzione. Alcuni di questi possono sembrare comuni o lievi, ma in presenza di più sintomi, soprattutto nei soggetti potenzialmente esposti, è fondamentale consultare uno specialista.

Ecco i segnali più frequenti da monitorare:

  1. Tremori alle mani o alle dita anche a riposo, uno dei sintomi precoci più comuni del morbo di Parkinson.

  2. Rigidità muscolare localizzata, spesso inizialmente in una sola parte del corpo, come il braccio o la gamba.

  3. Movimenti rallentati, con difficoltà nei gesti quotidiani come allacciarsi le scarpe o alzarsi da una sedia.

  4. Perdita dell’equilibrio o della coordinazione, che può aumentare il rischio di cadute.

  5. Scrittura cambiata, più piccola o irregolare rispetto al solito.

  6. Espressione facciale ridotta, spesso descritta come “maschera facciale”.

  7. Difficoltà a parlare, voce più bassa, monotona o rauca.

  8. Alterazioni dell’olfatto, con perdita parziale o totale della capacità di percepire gli odori.

  9. Problemi di sonno, tra cui insonnia o movimenti involontari notturni.

  10. Depressione o cambiamenti di umore senza apparente motivo.

  11. Costipazione persistente, sintomo spesso ignorato ma strettamente correlato al Parkinson.

  12. Sudorazione eccessiva o alterata, spesso localizzata.

  13. Capogiri frequenti, soprattutto quando ci si alza in piedi rapidamente (ipotensione ortostatica).

  14. Sensazione di stanchezza continua, anche dopo il riposo.

  15. Perdita di peso inspiegabile, che non è legata a dieta o aumento dell’attività fisica.

Cosa fare se si notano questi sintomi?

Chiunque noti questi cambiamenti nella propria salute o in quella di una persona cara, dovrebbe informare il proprio medico, soprattutto se ha lavorato o vissuto in aree dove potrebbe esserci stata una esposizione al tricloroetilene. Anche se il legame diretto non è sempre facile da dimostrare, una diagnosi precoce del morbo di Parkinson può fare una grande differenza nella gestione della malattia.

Gli autori dello studio insistono sull’importanza della prevenzione ambientale e dell’informazione: conoscere i rischi legati a sostanze come la trielina permette non solo di fare scelte più consapevoli, ma anche di premere per una maggiore regolamentazione e bonifica dei siti contaminati.

La scienza ha fatto passi avanti, ma la memoria di ciò che abbiamo respirato, bevuto o toccato potrebbe ancora influenzare il nostro futuro. Per questo motivo, prestare attenzione ai segnali che il nostro corpo ci manda resta l’arma più potente che abbiamo.

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