venerdì - 22 Novembre - 2024

Il racconto dei medici sui fratellini picchiati e abbandonati: “Quasi ciechi per la denutrizione”

È una storia terribile

quella di Dario e Nicola (i nomi sono di fantasia), due fratelli di 6 e 4 anni che sono stati salvati dalle forze dell’ordine mentre si trovavano in uno stato di totale deprivazione e abbandono, con addosso i segni di violenze e abusi fisici ripetuti nel tempo. Tuttavia, questa è una storia con un lieto fine: dopo due mesi di ricovero al Policlinico Umberto I sono stati trasferiti in una casa famiglia e ora sono stati dichiarati adottabili.

Al momento del loro arrivo in ospedale, le condizioni di Dario e Nicola erano così gravi da far temere per la loro stessa vita e la possibilità di un recupero completo. Ugo Sabatello, il neuropsichiatria infantile che li ha seguiti, ha condiviso ai microfoni di Fanpage.it: “Sono stati ricoverati con grossi problemi dal punto di vista somatico. C’era una cecità incipiente, abbiamo riscontrato delle lesioni e dei traumi. Ma abbiamo registrato anche una situazione grave dal punto di vista neurologico e psichiatrico, nel senso che erano bambini fortemente deprivati, bambini che probabilmente avevano avuto quanto era necessario per restare in vita e poco altro“.

Questi bambini necessitavano non solo di cura medica, ma anche di sentirsi al sicuro e accolti. Nel Policlinico Umberto I, hanno trovato per la prima volta un luogo dove non subivano percosse o maltrattamenti. “Il fatto che potessero affidarsi e fidarsi del personale era un aspetto fondamentale sia per poterli curare, ma anche per poterli far star bene“, ha aggiunto Sabatello.

Pur avendo incontrato numerosi bambini maltrattati nel corso della sua carriera, Sabatello ammette che è raro vedere bambini così giovani con tanta sofferenza alle spalle: “Hanno rischiato effettivamente la vita“.

Per il personale sanitario è stata una vera sfida prendersi cura dei due fratellini. Andrea Tomba, un infermiere, descrive: “Il primo impatto è stato particolare, molto pesante, perché vedevo una situazione dove era evidente che due bambini erano in sofferenza, sia fisica che ovviamente psicologica. Però è stato altrettanto bello vedere il passaggio, giorno dopo giorno da una condizione molto precaria a una condizione sempre migliore, soprattutto un rapporto di fiducia sempre più presente. E questo è stato fondamentale per tutti e due i bambini, soprattutto per quello più piccolo che non riusciva neanche a camminare“. Nicola ha impiegato 20 giorni per riacquistare la capacità di camminare.

Il fratello più giovane era particolarmente diffidente verso gli adulti e guadagnare la sua fiducia è stato complesso: “Era molto più diffidente e evidentemente i traumi erano ancora freschi rispetto a quelli del fratello. Abbiamo vissuto una marea di emozioni nei due mesi che sono stati qui. Erano disidrati, a uno stato di malnutrizione talmente elevato che questo bambino non aveva un filo di muscolatura praticamente“. La comunità ospedaliera, inclusi i genitori degli altri bambini ricoverati, si è stretta intorno a Dario e Nicola. Alcuni hanno persino espresso il desiderio di adottarli sul posto.

Ora, c’è la speranza di un futuro migliore per i due fratellini: “Ci auguriamo che per loro ci sia la possibilità di trovare una famiglia che gli dia tutto quello che non hanno avuto fino adesso“.

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