giovedì - 21 Novembre - 2024

“Ho il cancro, devo curarmi”. Ma era tutto falso: quanti soldi ha rubato a famiglia e benefattori

Guai a scherzare con la salute

. Questo è ciò che deve aver pensato Jasmin Mistry, 36 anni, che ha ingannato tutti, familiari compresi, inventando di essere gravemente malata. Ha creato una truffa elaborata, convincendo tutti che aveva bisogno di soldi per le cure mediche. La Mistry, originaria di Loughborough, Regno Unito, è ora in attesa di giudizio dopo il processo.

La donna ha dichiarato di avere solo sei mesi di vita dopo una presunta diagnosi di cancro al cervello, architettando un piano ingannevole nei minimi dettagli. Ha persino utilizzato una SIM per inviarsi messaggi, fingendo fossero da un medico che le offriva una possibilità di cura negli Stati Uniti. La Mistry sosteneva di avere un cancro alla spina dorsale che si era esteso al cervello.

Dopo questa finta diagnosi, ha chiesto aiuto ai suoi cari affinché finanziassero le sue cure. Ha organizzato una raccolta fondi online, estendendo la richiesta anche ad altri donatori. La raccolta fondi è proseguita per 4 anni (risalente al 2013), durante i quali, grazie alla generosità di parenti e estranei, è riuscita a raccogliere oltre 250mila euro.

Questi soldi, ovviamente, sono stati spesi in viaggi e beni di lusso, dato che la donna era in realtà in perfetta salute. Ha anche simulato sintomi come vomito e sangue nelle feci, per rendere più credibile la sua malattia. Tuttavia, il marito ha iniziato a insospettirsi.

Dopo aver mostrato una radiografia della moglie a un dottore, è stato rivelato che l’immagine era stata prelevata da Google. Smascherata, il marito ha denunciato Jasmin e ha chiesto il divorzio. L’uomo è rimasto comprensibilmente sconvolto ed amareggiato da questa situazione, dichiarando che psicologicamente ed emotivamente non si riprenderà mai da questa truffa.

La storia di Jasmin Mistry è un monito a tutti sulle possibili conseguenze di giocare con la salute e sull’importanza della verifica delle informazioni, specialmente quando si tratta di donazioni per cause mediche.

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