Per Aurora tutto è iniziato con un dolore al petto. In quel periodo era molto impegnata, tra il trasloco e un nuovo lavoro, e ha ipotizzato che fosse semplicemente stress e stanchezza. Tuttavia, il dolore persisteva e, con il tempo, è peggiorato trasformandosi in tosse, affaticamento e mal di schiena.
Di fronte all’aggravarsi dei sintomi, ha deciso di recarsi al pronto soccorso. Tre mesi più tardi, è stata diagnosticata con un tumore ai polmoni al terzo stadio. Aurora aveva solo 28 anni e non aveva mai fumato. Per giungere a questa diagnosi, sono stati necessari ben tre dottori; i primi due avevano erroneamente diagnosticato una “semplice” infezione.
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Aurora, il suo percorso col tumore
«Il primo sintomo, due anni fa, è stato un dolore al petto – dice la ragazza in un video pubblicato sul suo account TikTok -.
Faceva davvero male e ho pensato si trattasse di stress… o che magari stavo avendo un infarto. Ho chiamato mia sorella e ci siamo dette d’accordo sul fatto che fosse per lo stress dato che avevo appena preso una nuova casa e stavo per iniziare a insegnare in una nuova scuola. Sì, insomma, stavano succedendo un sacco di cose tutte insieme».
Il secondo sintomo è stata la tosse: «Inizialmente era una cosa leggera, cioè sentivo che la gola mi pizzicava, ma col passare delle settimane ha continuato ed è diventata più insistente», finché non si è aggiunto anche il mal di schiena. «Credevo fosse dovuto al fatto che camminavo tutti i giorni al lavoro e magari le mie scarpe non erano adatte e dovevo comprarne di nuovi… o forse era colpa del letto. Davo la colpa a tutta una serie di fattori esterni invece di capire che c’era qualcosa di sbagliato all’interno».
Il quarto sintomo «era molto intenso. Andavo al lavoro intorno alle 7 e quando uscivo da scuola verso le 3 di pomeriggio ero finita. Esausta. Ed è peggiorato così tanto che dopo qualche giorno ho chiesto a mio marito di venirmi a prendere in macchina, salivo e mi addormentavo sul finestrino. Mi risvegliavo quando arrivavo a casa e mi rimettevo a dormire».
Ora Aurora ha 31 anni ed è nella fase di recupero dopo il trattamento. Tramite i suoi account social, vuole sensibilizzare sull’argomento e condividere quali sono stati i suoi sintomi in modo da poter aiutare qualcun altro a non confonderli con del semplice stress. «La cosa che fa paura è che è una malattia che si nasconde, non viene diagnosticata finché non è al terzo o al quarto stadio ed è già molto aggressiva», ha detto.