lunedì - 14 Aprile - 2025

Grave lutto nel mondo del cinema, se ne va una leggenda di “Rambo”

Il mondo del cinema internazionale ha detto addio a una delle sue voci più originali e versatili. Il 10 aprile 2025 è scomparso Ted Kotcheff, regista canadese noto per la sua capacità di attraversare generi e linguaggi con uno stile personale e innovativo.

La notizia della sua morte, avvenuta in un ospedale di Nuevo Nayarit, in Messico, è stata resa pubblica dal quotidiano canadese The Globe and Mail e successivamente confermata dalla figlia Kate al Los Angeles Times. Kotcheff era sotto sedazione negli ultimi giorni della sua vita, e si è spento in modo sereno, circondato dall’affetto dei suoi cari.

La sua scomparsa ha suscitato grande commozione in tutto il mondo, soprattutto tra i professionisti del settore cinematografico e i tanti spettatori che negli anni hanno amato i suoi film. I social si sono riempiti di tributi e messaggi di cordoglio da parte di attori, registi, critici e fan, tutti uniti nel ricordare l’uomo e l’artista che ha saputo toccare il cuore del pubblico con opere intramontabili.

Nato il 7 aprile 1931 a Toronto, in Canada, Kotcheff aveva iniziato la sua carriera nella televisione canadese, per poi conquistare il grande schermo con una serie di film che sarebbero diventati dei veri e propri cult.

I film che hanno fatto la storia

Tra le sue pellicole più iconiche ci sono titoli entrati nell’immaginario collettivo. “Rambo: First Blood” è forse il più noto, capace di rivoluzionare il genere action e di lanciare un personaggio complesso come John Rambo, reso celebre da Sylvester Stallone. Ma Kotcheff non si è fermato al cinema di guerra: con “Weekend con il morto” ha dato prova di una sorprendente abilità nel mescolare commedia nera e ritmo narrativo, firmando uno dei film più eccentrici e divertenti degli anni ’80.

Nel corso della sua carriera ha anche diretto diversi episodi di serie TV di successo, dimostrando una padronanza narrativa trasversale che pochi registi hanno saputo eguagliare. Il suo modo di raccontare storie, sempre guidato da una forte coerenza stilistica e da un acuto senso dell’ironia, ha lasciato un segno tangibile nell’evoluzione del linguaggio audiovisivo.

Per molti giovani registi, è stato più che un modello: è stato un mentore, un esempio di coerenza artistica e di passione per il proprio mestiere. La sua voce mancherà, ma le sue opere continueranno a parlare al pubblico, a ispirare nuove visioni e a ricordarci quanto il cinema possa essere potente, umano e universale.

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