Il momento del trapasso arriva per tutti. Essendo comuni mortali, la nostra esistenza è effimera e, prima o poi, per ognuno giunge l’ora x, quella di dire addio alla dimensione terrena.
Al triste evento non ci i può sottrarre e dovrebbe renderci tutti uguali. Con il decesso, ogni distinzione tra ricchi e poveri, vip e gente comune ,si annulla. Dovrebbe essere il momento del raccoglimento, del silenzio, della preghiera, quello in cui mettere da parte i vecchi rancori, le divergenze caratteriali, i litigi, cedendo il posto alla riflessione e perché no, anche ad un mea culpa.
In un funerale tradizionale, i manifesti funebri vengono affissi sulle bacheche sparse per la città e fuori alle abitazioni dei parenti stretti. Una pratica in cui sono, in genere, riportate le informazioni riguardanti il luogo e l’ora delle esequie, con un toccante messaggio d’addio delle persone care al defunto.
In genere si può scegliere se accompagnare il testo con la foto o con un angelo o un Santo. Scelte a discrezionalità dei parenti, a meno che non sia stata la stessa scomparsa a rilasciare, ante- mortem, espresse dichiarazioni in tale senso ( cosa molto più diffusa di quanto si pensi).
C’è una notizia che ha suscitato una profonda indignazione tra gli utenti. Riguarda dei figli che hanno commesso un qualcosa di indicibile nei confronti della madre defunta.
In tempi di crisi si cerca di ammortizzare anche i costi di un funerale, quindi anche dei manifesti funebri. Mella maggior parte dei casi, sono le agenzie funebri ad utilizzare frasi prestampate, cambiando solo i dati essenziali, mentre in altri, coloro che possono permetterselo, scelgono di “impreziosire” l’epitaffio con frasi, immagini personalizzate, in base, ovviamente, a quanto è alla loro portata.
Il decesso di una madre, ossia di colei che ci ha donato la vita, è un evento dolorosissimo; uno dei peggiori lutti della vita. Non tutti i figli hanno un buon rapporto con i genitori ma, dinnanzi all’evento morte, tutti dovremmo imparare ad essere più clementi, per un semplice rispetto nei confronti di chi ci ha permesso di essere sulla faccia della terra.
Dinnanzi ad un lutto così grande, c’è chi ha trovato il barbaro coraggio di compiere un gesto disdicevole, senza alcuna pietà . Parliamo di una storia accaduta a Roma, nella Città eterna e che è rimbalzata sui principali siti di cronaca, dapprima locali, poi nazionali, innescando un’ondata di rabbia e una vera e propria bufera sui social.
Tre figli, rispettivamente di 35,32 e 30 anni, con genitori separati, non avendo un buon rapporto con la madre, che era stata forte nel prendere la decisione di interrompere il matrimonio, al momento del suo trapasso, avvenuto dopo un lungo calvario legato ad un brutto male, hanno scritto sul suo manifesto funebre, col pennarello, una frase agghiacciante.
Questo quanto riportato “Ci hanno detto che tradivi Papà sin da quando eravamo bambini. Fai schifo, vergognati. Buon viaggio, brucia all’inferno“. Inevitabile l’intervento delle forze dell’ordine che hanno provveduto ad interrogare, in caserma, i tre. I carabinieri hanno comminato loro una multa peraltro esorbitante anche se quello che hanno fatto non potrà mai ridursi ad una sanzione.