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Il ministero dell’Economia ha calcolato di poter ottenere circa 3 miliardi di euro dal primo Documento di economia e finanza del governo Meloni, destinati al taglio del cuneo fiscale. L’obiettivo di Palazzo Chigi, è quello di ridurre le tasse sul lavoro per i dipendenti con redditi medio-bassi, aumentando così la loro busta paga.
Taglio del cuneo fiscale: le risorse dal Def
Il Governo ha spiegato il suo intervento sul cuneo fiscale in una nota del Mef. Si legge che il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente, permetterà di introdurre un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi di euro. Questo intervento sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie e contribuirà alla moderazione della crescita salariale.
Si legge ancora nel comunicato sull’approvazione del Def che questa decisione testimonia l’attenzione del Governo alla tutela del potere d’acquisto dei lavoratori e, al contempo, alla moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi. Questa decisione si affianca ad analoghe misure contenute nella legge di bilancio.
Il Governo Meloni aveva già confermato il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, disposto dal precedente esecutivo Draghi, arrivando a tre punti per chi guadagna fino a 25mila euro.
La limatura delle tasse sul lavoro in Manovra ha comportato un costo di circa 5 miliardi di euro. Aggiungendo questi ulteriori 3 miliardi di euro diretti alle famiglie, insieme alle difficoltà di cui abbiamo parlato in precedenza, potrebbero portare a un effetto raddoppio sugli stipendi delle categorie interessate. Il nuovo intervento potrebbe essere concretizzato tramite decreto presumibilmente nel secondo semestre dell’anno. Tuttavia, non sono ancora arrivate indicazioni sulle tempistiche e sui dettagli.
Taglio del cuneo fiscale: aumentano gli stipendi
In Italia, il cuneo fiscale-contributivo è diviso in due parti: due terzi sono a carico delle imprese e un terzo è a carico dei lavoratori. Nel caso di un dipendente medio senza famiglia, il cuneo fiscale pesa per il 46,5% sulla busta paga e, considerando anche gli oneri e i contributi sociali, può arrivare a sfiorare il 50%.
Il taglio del cuneo fiscale effettuato dal Governo Meloni ha portato vantaggi relativi, in particolare con l’esonero del 3% sulla quota di contributi previdenziali per le retribuzioni lorde fino a 25.000 euro. Questo ha permesso ai lavoratori di risparmiare 41,15 euro al mese, ovvero 493,85 euro all’anno.
Per i lavoratori con un reddito compreso tra 27.500 e 35.000 euro, l’aumento è stato più modesto e si è tradotto in circa 30 euro in più al mese, ovvero circa 360-390 euro all’anno.
Anche se la fascia di reddito interessata non è ancora stata definita, i restanti 3 miliardi di euro destinati dal Governo al taglio del cuneo fiscale dovrebbero portare il taglio a sei punti per i redditi fino a 25.000 euro e a quattro punti per quelli fino a 35.000 euro. Questo si tradurrebbe in un aumento di altri venti o quaranta euro a seconda della fascia di reddito.