giovedì - 21 Novembre - 2024

Davide Fontana, l’assassino di Carol Maltesi, aggredito in cella a colpi di penna

Davide Fontana, noto per aver assassinato e smembrato Carol Maltesi nel Bresciano, è stato recentemente ferito dal suo compagno di cella, in quello che sembra essere un atto di “punizione” per il suo crimine orribile. Fontana, condannato a 30 anni con una sentenza che ha scatenato molte discussioni (la sua presunta infatuazione per la vittima è stata considerata come una circostanza attenuante), ha riportato delle ecchimosi alla testa. Per tale ragione, l’uomo di 44 anni, ex banchiere e food blogger, è stato trasferito dal penitenziario di Busto Arsizio a quello di Pavia nel reparto di alta sicurezza.

L’aggressione è avvenuta in piena notte, con l’uso di una penna. È stato lo stesso Fontana a dare l’allarme. Mentre dormiva, il suo compagno di cella lo ha aggredito, colpendolo sulla testa con una penna e provocandogli delle ecchimosi. Le guardie carcerarie sono intervenute immediatamente, portando Fontana in infermeria.

L’attacco subito da Fontana sembra essere una sorta di punizione “interna”, in linea con le severe leggi non scritte che regolano la vita carceraria, e che spesso puniscono severamente coloro che sono stati condannati per reati particolarmente brutali o contro vittime indifese. Il fatto che Fontana sia riuscito ad evitare l’ergastolo, nonostante l’omicidio brutale e l’orribile smembramento della sua vittima, sembra essere stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Durante il processo era già stato ipotizzato un eventuale trasferimento di Fontana in un reparto di sicurezza in un altro carcere. Tale decisione è diventata inevitabile alla luce dell’aggressione subita. Fontana è stato quindi trasferito nel penitenziario di Pavia, nel reparto “protetti”, che ospita altri “sex offender”, detenuti per reati simili a quello commesso dal 44enne milanese.

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