Negli ultimi 28 giorni, compresi tra il 24 luglio e il 20 agosto, la situazione legata alla pandemia di Covid-19 ha subito cambiamenti significativi a livello globale. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha riportato in un recente bollettino che i nuovi casi di infezione hanno registrato un incremento del 63%, con un totale di circa 1,5 milioni di nuovi contagi. Tuttavia, vi è una nota positiva: il numero dei decessi è diminuito, con un calo del 48%, equivalente a oltre 2.000 vittime in meno.
L’OMS ha evidenziato che la rappresentazione numerica dei casi potrebbe non riflettere fedelmente la reale estensione della diffusione del virus. Questo è dovuto a una diminuzione nella realizzazione dei test e alle segnalazioni in diversi paesi. Fatto preoccupante, il 44% dei Paesi ha riferito alla stessa OMS almeno un caso di Covid nel periodo analizzato, una percentuale in diminuzione rispetto alla prima metà del 2022.
Contagi in aumento
A livello regionale, il quadro epidemiologico mostra dinamiche diverse:
- La Regione europea ha registrato un aumento dell’11% nei nuovi casi.
- Nel Pacifico occidentale, l’incremento è stato dell’88%.
- La situazione nel Mediterraneo orientale è ancora più critica, con un aumento del 112%.
Alcuni dei Paesi che hanno riportato il maggior numero di contagi nel periodo preso in esame sono la Corea (con 1,2 milioni di nuovi casi, un +117%), Australia, Singapore, Italia (con 19.777 nuovi casi, un aumento del 32%) e Regno Unito (21.866 nuovi casi, +92%). Da quando la pandemia ha avuto inizio, il mondo ha visto oltre 769 milioni di casi confermati e più di 6,9 milioni di decessi.
Le varianti più diffuse
Al momento, le varianti Arturo (Xbb.1.16) ed Eris (Eg.5) sono le più presenti a livello globale. Tuttavia, si sta registrando una crescita nei casi correlati alla variante Ba.2.86, definita dall’OMS come una “variante sotto monitoraggio”. Alla data del 23 agosto, sono state identificate 9 sequenze di questa variante, ribattezzata Pirola, in 5 diversi Paesi: tre in Europa, uno in Africa e uno nelle Americhe.
È interessante notare che queste segnalazioni non hanno legami epidemiologici tra loro e solo in un caso era coinvolta una persona rientrata dal Giappone, dove la variante non è stata ancora identificata. Inoltre, la variante è stata rilevata nelle acque reflue sia in Svizzera che in Tailandia. Fortunatamente, al momento, non sono stati riportati decessi legati a questa variante. L’OMS sottolinea che è ancora in corso una valutazione accurata dell’eventuale impatto delle mutazioni di Ba.2.86.
A livello mondiale, le varianti Xbb.1.16 ed Eg.5 sono le “varianti di interesse” più comuni, individuate rispettivamente in 106 e 53 Paesi. Nel periodo compreso tra il 31 luglio e il 6 agosto, esse rappresentavano quasi il 24% delle sequenze. Al contrario, la variante Xbb.1.5, chiamata anche Kraken, pur essendo presente in 123 Paesi, mostra un trend in diminuzione, costituendo il 10% delle sequenze, in calo rispetto al 12,6% della rilevazione precedente.