venerdì - 22 Novembre - 2024

Covid casi in aumento, i medici: “Serve aiuto per gestire le chiamate, in autunno vanno fatti richiami vaccinali”.

La cosiddetta ondata estiva non molla la presa. Durante il mese di luglio, come rivelano i dati settimanali dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi Covid sono aumentati. «Vediamo molti casi nei nostri studi in queste settimane, facilitati, probabilmente, dalle dinamiche estive di maggiore socialità, di viaggi e di una maggiore rilassatezza che porta alla riduzione dell’attenzione – spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale, Fimmg, in un’intervista all’Adnkronos Salute –. C’è un picco di richieste da parte dei pazienti che ci riferiscono infezioni delle vie respiratorie».

«Stiamo assistendo a un’incremento dei casi di Covid è vero – sottolinea, in un’intervista a Leggo, Marco Nardelli, medico di medicina generale attivo a Roma e fondatore della pagina Facebook di Medicina Generalema fortunatamente, nella maggior parte dei casi, predominano sintomi minori delle alte vie respiratorie come mal di gola e rinite».

Le problematiche dei medici di medicina generale

«La problematica di noi medici di medicina generale – aggiunge Nardelliè gestire la mole di chiamate anche per consigli minori senza l’ausilio di personale di studio che possa supportarci in un momento dell’anno particolarmente critico: nel quale si fa fatica a trovare sostituti ed il personale di segreteria (ove presente e autofinanziato in alcune regioni) è spesso in ferie».

Pensiero condiviso anche da Cristina Patrizi, segretaria dell’Ordine dei Medici di Roma e segretaria regionale del Sindacato Medici Italiani, Smi, Lazio, che – recentemente intervistata dall’agenzia stampa Dire – ha evidenziato: «Le sostituzioni estive rappresentano un grande problema per i medici di famiglia, che devono organizzarsi autonomamente nella ricerca di un collega che possa rimpiazzarli, sostenendo peraltro anche le spese. Il riposo psicofisico previsto dal contratto, infatti, è completamente a carico del medico che deve reperire e pagare il sostituto».

Il certificato di malattia

«Ricordo che per la certificazione di malattia, in caso di positività al test fai da te – precisa Scottiè necessario per noi richiedere la conferma del tampone molecolare perché non possiamo basarci sul test fai da te del paziente».

La prevenzione

Accertarsi del tipo di infezione respiratoria in corso, sottolinea Scotti, «è importante in ogni caso». «Pensiamo ai nuclei familiari, come dire, più allargati, dove ci sono anche gli anziani che rischiano di più. Il test è una forma di responsabilità. In ogni caso, in questa fase, resta sempre valida l’auto-educazione, il senso civico e sanitario che ci invita ad usare quelle misure che ormai conosciamo bene: mettere la mascherina se si hanno sintomi, disinfettare le mani, non stare in ambienti con troppe altre persone», conclude Scotti.

«Servono richiami vaccinali»

«Questa ondata estiva sottolinea l’importanza di una campagna vaccinale di richiamo che aiuti a non sommare nei prossimi mesi casi di Covid a casi di influenza, il che potrebbe portare all’insorgere di complicanze», evidenzia ancora Nardelli, che rassicura sui benefici della vaccinazione: «Ricordo uno studio che ha analizzato le cartelle cliniche anonime di 46 milioni di adulti in Inghilterra tra l’8 dicembre 2020 e il 23 gennaio 2022. Nello specifico, i ricercatori hanno confrontato l’incidenza delle malattie cardiovascolari dopo la vaccinazione con quella registrata prima della vaccinazione o in assenza di essa, durante i primi due anni del programma di vaccinazione».

«I risultati

– continua il fondatore di Medicina Generalehanno evidenziato che l’incidenza di trombosi arteriose, come infarti e ictus, è risultata essere fino al dieci per cento più bassa nelle 13-24 settimane successive alla prima dose di vaccino anti-Covid. Dopo la seconda dose, l’incidenza è risultata ridotta fino al 27 per cento per chi aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca e fino al venti per cento per chi aveva ricevuto il preparato Pfizer/BioNTech. Anche l’incidenza di eventi trombotici venosi, come embolia polmonare e trombosi venosa profonda degli arti inferiori, ha seguito un trend simile».

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