Arrivare a una pensione dignitosa anche con soli 20 anni di contribuzione non è un’impresa impossibile, ma richiede attenzione e pianificazione. Chi ha avuto una carriera discontinua o stipendi non elevati può comunque agire su diversi fronti per migliorare l’importo della propria pensione.
Una delle prime mosse da considerare è quella dei contributi volontari. Se in alcuni anni non si è lavorato o si sono avuti contratti saltuari, è possibile colmare le lacune contributive versando autonomamente somme aggiuntive. Questa operazione, però, richiede l’autorizzazione da parte dell’INPS ed è soggetta a precise condizioni.
Un altro strumento sempre più importante è la previdenza complementare. Aderire a un fondo pensione privato consente di crearsi una rendita parallela a quella pubblica. I versamenti, inoltre, sono spesso deducibili fiscalmente, con vantaggi aggiuntivi.
Tra le opzioni utili c’è anche il riscatto della laurea, che permette di trasformare gli anni universitari in periodi validi ai fini pensionistici. Naturalmente, il riscatto ha un costo, ma può rappresentare un buon investimento se effettuato in giovane età o con le formule agevolate.
Le soluzioni per chi resta sotto i 1000 euro
Per chi non riesce comunque a raggiungere una pensione di 1000 euro, esistono misure integrative che possono fare la differenza. L’integrazione al minimo, ad esempio, permette di ricevere un aumento statale se la pensione è inferiore a 600 euro. In alternativa, chi ha più di 67 anni e un reddito molto basso può fare domanda per l’assegno sociale, che assicura una soglia minima di sostegno economico.
Chi ha maturato contributi in diverse gestioni previdenziali può infine avvalersi del cumulo gratuito, che consente di sommare i versamenti accreditati in vari enti e ottenere un assegno finale più consistente.
In definitiva, anche con soli 20 anni di contributi è possibile costruire un futuro economico più sereno. Serve però una buona conoscenza delle opzioni disponibili, una verifica costante della propria posizione contributiva, e la disponibilità ad adottare strategie integrative per massimizzare ciò che si riceverà al momento del pensionamento.