«Dio ha creato due generi, maschio e femmina e non 60 generi». Il teologo tedesco cardinale Gerhard Muller, già prefetto del Dicastero della Fede e curatore della sterminata opera teologica di Joseph Ratzinger, solleva dubbi e contesta l’impianto dottrinale che è stato applicato all’ultimo documento vaticano sui trans, licenziato dal cardinale argentino Manuel Fernandez dietro placet papale. «Ogni menomazione al corpo umano è e resta un peccato agli occhi di Dio. Naturalmente esistono in natura casi assai rari di individui che nascono con aspetti sia maschili che femminili: gli ermafroditi. Parliamo ovviamente di percentuali esigue. In natura nascono anche bambini senza braccia o con altre menomazioni. Questo non significa che la Chiesa debba legittimare la realtà di base con la quale siamo stati tutti stati creati, ovvero il maschile e il femminile».
Eminenza, nell’ultimo documento vaticano sollecitato da un vescovo brasiliano si autorizza un transessuale a ricevere il battesimo purchè non generi pubblico scandalo…
«Gli ermafroditi nati con questa particolarità possono ricevere il battesimo, ma non chi ha mutilato il proprio corpo. Mi chiedo se quella risposta sia stata fornita perché vi sono transessuali che chiedono ai preti o ai vescovi un secondo battesimo ma con il nuovo nome che hanno all’anagrafe o vogliono cambiare il documento del battesimo nel archivio parrocchiale».
E’ cambiata la dottrina?
«Mutilare se stessi è peccato grave agli occhi di Dio. Io posso certamente tagliare il mio orecchio, ma è un peccato. Il corpo umano è un tempio dello Spirito Santo. Ci sono persone che cambiano la loro faccia e si sottopongono a operazioni per trasformarsi anche in un rettile, come quel cittadino francese operato tante volte perché desiderava somigliare a un alieno. Mi pare, tra l’altro, che dietro questo fenomeno vi sia una industria fiorente che guadagna miliardi e miliardi..»
Il testo vaticano autorizza il battesimo a queste persone?
«A mio parere è sostanzialmente un testo ambiguo: non lo afferma esplicitamente, ma le conseguenze sono quelle. Inoltre è confuso e dannoso che il Magistero si basi sulla terminologia di un’antropologia nichilista e atea sembrando concedere al suo contenuto falso lo status di opinione teologica legittima nella Chiesa».
In un altro passaggio parla di utero in affitto…
«Non lo autorizza ovviamente, ma nel modo poco chiaro in cui è stata formulata la risposta, citando l’utero in affitto, è come se indirettamente lo accettasse o potrebbe interpretato così.”.
Che colpa possono avere però i bambini nati da questa pratica?
«Chiaramente questi neonati generati in quel modo e comprati di fatto da coppie di omosessuali non hanno alcuna colpa, ma due uomini che vivono come una coppia formata da un maschio e una femmina, non possono chiedere il sacramento del battesimo perché non possono dare alcuna garanzia di dare educazione cattolica a quel piccolo. I genitori educano i figli anche con il loro esempio, non solo mandandoli in parrocchia o al catechismo. Bisogna vivere da cristiani. La Chiesa non può lasciare alcun dubbio sul diritto naturale di un bambino di crescere con i propri genitori biologici o, in caso di emergenza, con i suoi genitori adottivi, che in senso morale e legale occupano legittimamente il suo posto. Qualsiasi forma di maternità surrogata o la produzione di un bambino in un laboratorio (come una cosa) per soddisfare desideri egoistici è, dal punto di vista cattolico, una grave violazione della dignità personale di un essere umano che Dio ha voluto che esistesse fisicamente e spiritualmente attraverso la propria madre e padre per chiamarlo ad essere figlio di Dio nella vita eterna».
Lei evidenzia una rottura dottrinale rispetto al passato?
«Mi chiedo per quale motivo il nuovo Prefetto del Dicastero della Fede non abbia pubblicato per intero, integralmente, le domande che gli aveva sottoposto il vescovo brasiliano al quale ha fornito le risposte”.
Secondo lei le risposte fornite al vescovo e di conseguenza a tutti i vescovi sono da considerarsi storiche?
«Per me si. Il nuovo Prefetto del Dicastero della Fede ha motivato quelle scelte facendo continue citazioni di Ratzinger oltre che Sant’Agostino, mostrando dunque una continuità dottrinale, ma questo non pare vero in 0ogni aspetto. E’ una sostanziale manipolazione. Si è riferito all’ allora Prefetto Ratzinger e ai suoi documenti in materia, come se si ponesse in una unica via, ma nei suoi documenti Ratzinger diceva l’esatto contrario riguardo queste domande delicate».
I teologi perché non lo contestano?
«Quel testo temo sia stato fatto senza ampie consultazioni, come è sempre stata prassi dentro quel Dicastero. Magari avrà sentito altri consultori. Non saprei. Tutto è strano».
Si potrebbe invalidare?
«Alla fine del documento c’è la firma del Papa. Quindi non si può fare nulla. Ma si può chiedere una chiarificazione, poiché i credenti hanno il diritto ad una giustificazione argomentativa della continuità della dottrina rivelata.».
Queste risposte dottrinali sui trans e l’utero in affitto vanno a cancellare i documenti precedenti?
«Evidentemente. La Congregazione della Fede si è occupata reiteratamente in passato di questi argomenti, compreso quello dei transessuali. C’erano documenti chiarissimi. E sempre intelligente e saggio di riferirsi ai documenti del teologo, Prefetto e Papa Ratzinger usandolo come testimonial, ma si deve anche interpretarlo nella sua profonda comprensione. La verità è questa».
Fonte: ilmessaggero.it