lunedì - 25 Novembre - 2024

Bufera sulle frasi del ministro Lollobrigida: “Spesso i poveri mangiano meglio perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità”

Durante il Meeting di Rimini, le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida hanno suscitato reazioni vivaci. Ha dichiarato: «In Italia abbiamo un’educazione alimentare interclassista: spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità».

Queste affermazioni sono state fatte nel contesto di un dibattito riguardante la ‘Food Security e sostenibilità’. Tuttavia, non sono passate inosservate, e l’opposizione ha prontamente colto l’opportunità per esprimere le proprie critiche. La segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo dalla festa dell’Unità di Bologna, ha osservato: «Io mi occupo soprattutto di quegli italiani che fanno fatica a fare la spesa, sono tanti, nonostante abbia visto che purtroppo c’è qualche ministro che pensa che i poveri mangino meglio dei ricchi. Non c’è neanche bisogno delle parodie quando c’è un governo che vive su un altro pianeta».

Alessandro Caramiello, capogruppo dei Cinque stelle in commissione Agricoltura alla Camera, ha definito le parole di Lollobrigida come «oggettivamente intollerabili», mentre l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando ha scelto l’ironia commentando: «Per il ministro Lollobrigida spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi. Ecco perché hanno tolto il reddito di cittadinanza. Bisogna fare qualcosa per i ricchi che, poveretti, mangiano male».

In difesa di Lollobrigida, Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha cercato di fornire un contesto più ampio alle affermazioni del ministro: «Orlando fa finta di non capire, ma penso che tra i tanti presenti al convegno dotati evidentemente di maggiore capacità di comprensione, sia stato chiarissimo il concetto del valore della nostra cultura alimentare interclassista. In Italia, spesso spendere meno significa ricercare prodotti, accorciando le filiere e rivolgendosi ai produttori che ne realizzano mediamente di ottima qualità, come ha sottolineato il ministro Lollobrigida. Significa ricercare meno prodotti sofisticati e costosi, gravati da spese di trasformazione e promozione, che ne aumentano il prezzo, ma non i benefici per la salute. In questo senso siamo più fortunati di altre culture alimentari, nelle quali i ricchi possono permettersi benessere mangiando bene e i più poveri costretti a mangiare prodotti di bassissima qualità».

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