lunedì - 25 Novembre - 2024

Bambina di 5 anni stuprata e uccisa da un senzatetto, la mamma l’aveva cacciata di casa due settimane prima

Cacciata di casa dalla mamma e abbandonata a vagare sola in un bosco, così una bambina di cinque anni è diventata la facile preda di un senzatetto che l’ha prima stuprata e poi barbaramente uccisa. La piccola è stata ritrovata in fin di vita in una stazione di servizio all’alba di lunedì, per poi morire in ospedale poco dopo.

La storia dell’orrore ha sconvolto Topeka, cittadina del Kansas che ora piange la piccola Zoey Felix. Per l’orrendo crimine è stato arrestato un senzatetto di 25 anni, Mickel W. Cherry. Secondo i vicini di casa della bambina, l’assassino non era un estraneo, anzi: l’uomo aveva vissuto per un breve periodo nella casa della mamma di Zoey, prima che la donna lo cacciasse insieme alle due figlie e al marito circa due settimane fa Da allora, i quattro erano andati a vivere in un campo frequentato da senzatetto a circa un miglio di distanza dalla casa.

Quella di Zoey era una situazione familiare turbolenta e della quale la comunità di Topeka era al corrente. La bambina non andava a scuola e i vicini l’avevano vista spesso aggirarsi in strada da sola. Per aiutarla erano state organizzate raccolte di cibo e vestiti, e in molti si preoccupavano anche della sua igiene personale.

La vicina Shaniqua Bradley ha detto che Zoey andava spesso a casa sua per mangiare qualcosa mentre vagava per il quartiere. «Diceva sempre ‘Posso restare? Posso restare?’», ha spiegato la donna, «Normalmente, quando un bambino insiste nel restare così, significa che sta succedendo qualcosa a casa». Bradley e altri vicini hanno affermato di aver presentato numerose segnalazioni al Dipartimento per i bambini e le famiglie del Kansas nelle settimane precedenti la morte di Zoey, citando le deplorevoli condizioni di vita nella casa della bimba, priva di acqua corrente e ricoperta di escrementi. Ma non è mai stato fatto nulla, hanno detto. «Tutti amavano Zoey, tranne i suoi genitori», le terribili parole dei vicini.

Secondo i documenti del tribunale esaminati dal Capital-Journal, la madre di Zoey si è dichiarata colpevole a marzo di aggressioni aggravate che hanno causato lesioni personali con un’arma mortale a un bambino nato nel 2018, identificato con la sigla “ZF”: i dati corrispondono al nome e all’età di Zoey.

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