Le multe non sono mai apprezzate, ma spesso quelle più difficili da accettare sono quelle dovute a un’autovelox. Molti automobilisti cercano di evitare queste sanzioni, soprattutto quando le considerano ingiuste.
Il numero crescente di autovelox sulle strade italiane nell’estate 2023 ha aumentato la frustrazione, soprattutto quando si viene multati per aver superato di poco il limite di velocità. Ma una recente sentenza potrebbe cambiare la situazione.
Quando gli autovelox non sono conformi alle norme?
Gli automobilisti, anche quelli meno attenti alle regole, sono protetti dalla legge. Essere informati sui propri diritti relativi al codice della strada può aiutare a evitare sanzioni economiche significative. Una multa può essere annullata se l’autovelox non è adeguatamente segnalato. Il cartello che avverte della presenza del rilevatore deve essere chiaramente visibile, poiché l’autovelox dovrebbe fungere da deterrente e non come strumento meramente punitivo.
La legge stabilisce che l’autovelox deve essere annunciato con un cartello posizionato esattamente un chilometro prima di esso. Inoltre, deve essere posizionato a una distanza appropriata dal segnale che indica il limite di velocità. Una sentenza rilevante è quella della Corte di Cassazione del 31 agosto 2023: un automobilista ha vinto una causa contro un Comune a causa di una multa di 550€, poiché il cartello del limite di velocità era troppo vicino all’autovelox. Questa estate, le rilevazioni di velocità su alcune autostrade sono state sospese a causa di lavori in corso.
Come contestare un autovelox?
La corretta posizione del cartello di avviso non è l’unico criterio che le autorità devono rispettare. Una multa può essere contestata anche se i segnali stradali sono poco visibili o nascosti. Inoltre, l’autovelox dovrebbe catturare l’intera violazione, non solo la targa dell’auto. La multa deve essere notificata immediatamente dagli agenti che hanno rilevato l’infrazione. Se si desidera fare ricorso, è necessario comunicare alla Polizia l’identità dell’effettivo conducente e presentare il ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica, attraverso una raccomandata A/R e pagando il contributo unificato di 43 euro, oltre alle spese legali e alla marca da bollo di 27 euro. Un’altra opzione è fare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica. Se non si riceve risposta entro 180 giorni (o 210 se inviato al Prefetto), il ricorso è considerato accettato. Tuttavia, se il ricorso viene negato, si dovrà pagare una multa più alta e altre spese. Pertanto, prima di contestare una multa, è essenziale valutare le probabilità di successo.