Il panorama della circolazione urbana in Italia è pronto a subire un cambiamento epocale. L’introduzione degli autovelox di nuova generazione, infatti, segna una svolta senza precedenti per chi guida nelle città e nelle zone a traffico limitato. Fino ad oggi, questi dispositivi si limitavano a sanzionare chi superava i limiti di velocità, ma ora la tecnologia ha fatto un salto in avanti notevole.
Questi nuovi strumenti, dotati di sensori estremamente sensibili, sono in grado di rilevare anche infrazioni minime, come l’ingresso non autorizzato in una ZTL o lo spostamento di un veicolo a velocità molto bassa.
Un’evoluzione che sta suscitando parecchie discussioni, soprattutto per via dell’assenza quasi totale di margini di tolleranza. Basta anche solo un lieve superamento della soglia per ricevere una multa automatica, senza possibilità di replica o verifica diretta. La sanzione arriva direttamente a casa, accompagnata da una documentazione dettagliata che riporta orario, targa e tipo di infrazione. Il tutto avviene senza contatto umano, affidato completamente all’intelligenza dei sistemi installati.
Occhio alle ZTL: errori che costano caro
Il contesto principale in cui questi autovelox vengono utilizzati è quello delle Zone a Traffico Limitato, dove le regole di accesso sono sempre più rigide. Non si tratta solo di controllare la velocità, ma anche di impedire l’ingresso a chi non ha i requisiti per accedere in quelle aree.
Le ZTL, nate con l’obiettivo di rendere più vivibili i centri urbani e migliorare la qualità dell’aria, sono oggi sotto il controllo di strumenti capaci di punire anche chi commette un semplice errore di valutazione. Basta una svolta sbagliata o un cartello non visto per trovarsi con una sanzione salata, e questo alimenta un crescente senso di frustrazione tra molti cittadini.
Continua nella seconda pagina per scoprire tutte le implicazioni economiche e sociali legate a questa nuova generazione di autovelox: vai nella seconda pagina.