L’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (Ansm) ha lanciato un allarme riguardo l’utilizzo di medicinali comuni per trattare riniti e raffreddore.
Il rapporto dell’Ansm mette in evidenza che alcuni prodotti possono causare ictus e infarto del miocardio. Questo rischio non riguarda tutti i farmaci del settore, ma solo alcuni specifici principi attivi.
A Cosa Fare Attenzione
L’Ansm ha segnalato il pericolo legato ai farmaci vasocostrittori, in particolare quelli contenenti pseudoefedrina. Questo farmaco, che appartiene alla famiglia chimica delle 2-feniletilammine e delle anfetamine, è comunemente usato per contrastare i sintomi del raffreddore e viene assunto oralmente.
Nonostante il rischio di ictus e infarto sia basso, gli esperti consigliano di utilizzare questi farmaci solo in caso di reale bisogno e di non abusarne. Autorità come la facoltà di Medicina generale francese, il Consiglio nazionale degli otorinolaringoiatri professionali e l’Ordine nazionale dei Farmacisti condividono questa opinione.
I Casi Preoccupanti
Recenti casi riportati dal servizio di farmacovigilanza hanno aumentato la preoccupazione. Si sono verificate sindromi da encefalopatia posteriore reversibili e sindromi da vasocostrizione cerebrale reversibile, legate all’assunzione orale di farmaci contenenti pseudoefedrina. Di conseguenza, l’agenzia francese preposta al controllo dei farmaci suggerisce che l’uso di questi medicinali dovrebbe essere riconsiderato a livello europeo.
Il Parere Italiano
Intervistato da Il Fatto Quotidiano, il dottor Antonio Rebuzzi, professore di cardiologia presso l’università Cattolica di Roma, conferma che questi farmaci possono provocare un aumento della pressione e, in persone con coronaropatie, causare forme di angina. Tuttavia, ogni paese europeo applica i propri parametri in materia. Rebuzzi sottolinea che, sebbene i farmaci siano mediamente non pericolosi, persone con malattie cardiache e che hanno già avuto crisi anginose potrebbero essere a rischio. Il suo consiglio per i pazienti cardiopatici è di ridurre o evitare l’uso di questa tipologia di medicinali.