Artem Tkachuk, meglio conosciuto come Pino di Mare Fuori, è diventato oggetto di polemiche sui social media a seguito della sua dichiarazione: “La depressione è uno stato emotivo dei deboli”. L’attore, che nella finzione scenica interpreta il personaggio “Pino o’ pazzo”, sembra essere stato ispirato dalle dinamiche ed escandescenze del suo ruolo.
Dopo aver scatenato controversie con la sua affermazione iniziale, Tkachuk ha continuato a esprimere la sua posizione senza remore. Egli ha proseguito con il suo ragionamento dicendo: “Non c’è tempo per essere depressi, ipocriti. Il tuo sogno è più grande dei mostri che stai affrontando, quindi alza la testa e guarda in alto invece di seguire il pensiero mediocre della gente comune, di Google, di Instagram e di TikTok, a guardare informazioni inutili e ignoranti, seduti sul divano a piangere perché le cose non vanno come vorreste. I social sono diventati il vostro posto preferito: riuscite tutti a essere poeti, tutti artisti, tutti personaggi famosi e intelligenti su ogni tipo di argomento. Continuate a raccontare una vita che non è la vostra, ostentare qualità e cose che non avete e qualcuno ci crede.”
La risposta alle polemiche
In risposta alle critiche, l’attore ha offerto un chiarimento parziale, mantenendo tuttavia la sua posizione di base. Ha detto: “Ma sapete chi vince alla fine? Alla fine vince chi tutte le mattine nella sua umiltà si alza per affrontare la vita”. Artem di Mare Fuori ha ulteriormente sottolineato il suo punto di vista affermando: “Perché tutto parte dal principio, cioè i vostri pensieri. E a decidere cosa dovete pensare non sono io, dove indirizzate la vostra attenzione e il vostro tempo, che poi chiamate depressione”.
Infine, l’attore ha cercato di attutire l’impatto delle sue parole con un tentativo di scuse, dichiarando: “Cari amici, la depressione è stata la mia migliore amica per tutti questi anni e l’ho imparata a gestire e prendendo controllo sulla mia mente da solo. Quelli che si definiscono i più forti, in realtà, sono quelli più deboli. A noi cresciuti con la rabbia, ci riconosci subito. Abbiamo occhi diversi”.
Questo episodio solleva numerosi interrogativi etici e sociali, soprattutto in considerazione del fatto che la depressione è una malattia seria che colpisce milioni di persone in tutto il mondo ogni anno. Gli osservatori notano che le opinioni di Tkachuk potrebbero banalizzare o sminuire la gravità di questa condizione medica, contribuendo alla stigmatizzazione di coloro che ne soffrono.