In Gran Bretagna, un padre ha addormentato la sua piccola Alisa, di soli 4 mesi, mentre la moglie era al lavoro per il suo solito turno di notte. Alle 6 del mattino, il papà si è svegliato, ha controllato la bimba e si è accorto che non respirava. È iniziato così l’incubo di quest’uomo, il cui destino ha voluto colpirlo con una tragedia irreparabile. Dopo poche ore dal ritrovamento della piccola priva di sensi, nonostante i tentativi disperati del padre e l’intervento dei medici, Alisa è deceduta. Una storia che ha sconvolto chiunque l’abbia letta.
L’uomo, intervistato da un sito locale, ha dichiarato: «L’ho presa in braccio e le ho messo le mani in bocca per cercare di salvarla – aveva la lingua arrotolata». Purtroppo, dopo nemmeno un’ora dal trasporto in ospedale, Alisa è deceduta. I medici, purtroppo, sono rimasti sconvolti e dubbiosi sull’accaduto. La prematura morte della neonata è stata un colpo durissimo, non solo per la famiglia, ma anche per il personale sanitario coinvolto.
Sulla base della ricostruzione della stampa, pare che il motivo della scomparsa possa essere riconducibile alla SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), conosciuta anche come morte in culla. Questo fenomeno, ancora oggi in parte circondato da mistero, colpisce bambini di età compresa tra i 2 e i 4 mesi, con un picco di casi in inverno.
Per ridurre il rischio di SIDS, è importante adottare alcune misure preventive: il bambino deve dormire supino (a pancia in su), preferibilmente nella stanza dei genitori, ma su una superficie separata come una culla o lettino. La temperatura della stanza deve essere mantenuta tra i 18 e i 20°C, evitando eccessivi vestiti o coperte. Gli esperti sottolineano come dormire in un letto normale o su divani, come nel caso di Alisa, possa aumentare il rischio. Anche l’uso di piumini e cuscini è sconsigliato poiché possono aumentare il rischio di surriscaldamento delle vie aeree.