domenica - 24 Novembre - 2024

Alessia Pifferi in limousine mentre Diana moriva di stenti: “Chiedeva prestiti per la figlia ma li spendeva per sé”

Ulteriori dettagli emergono riguardo all’omicidio della piccola Diana, la bimba di 18 mesi deceduta la scorsa estate, abbandonata dalla madre, Alessia Pifferi.

Durante l’udienza a Milano, dove la donna di 38 anni è accusata di omicidio volontario pluriaggravato, il capo della squadra mobile, Marco Calì, ha rivelato nuove informazioni sullo stile di vita spregiudicato della madre: ingenti somme spese in taxi per raggiungere il compagno, l’affitto di una costosa limousine invece di celebrare il battesimo della piccola, e incontri remunerati con uomini.

Stile di Vita Dispendioso e Incontri a Pagamento di Alessia Pifferi

Il capo della squadra mobile di Milano ha dichiarato che, dopo l’arresto della Pifferi, gli investigatori hanno analizzato le riprese delle telecamere della zona di residenza della donna a Milano e presso l’abitazione del compagno a Leffe, in provincia di Bergamo.

Questa analisi ha permesso di tracciare accuratamente i movimenti di Pifferi, concentrandosi sulla settimana antecedente alla tragica morte della bimba, tra il 14 e il 20 luglio. In quei giorni, ha riferito Calì ai pubblici ministeri Rosaria Stagnaro e Francesco De Tomasi, Pifferi si è spostata più volte dalla casa del compagno, servendosi di taxi privati e spendendo circa 300 euro per viaggio.

Queste scoperte – ha notato il dirigente della squadra mobile – hanno svelato un tenore di vita ben superiore alle sue effettive capacità finanziarie. Dall’analisi del cellulare e delle chat di Pifferi, infatti, è emerso che per mantenere tale stile di vita, la donna avrebbe avuto incontri a pagamento con uomini.

Una Limousine Al Posto del Battesimo

Gli investigatori hanno anche scoperto che Pifferi avrebbe speso 536 euro per noleggiare una limousine per una serata romantica con il compagno. Aveva affermato ad un’amica che la limousine era per la festa di battesimo della piccola Diana, prevista per il giorno successivo; tuttavia, la mattina seguente Pifferi prese un taxi da Leffe a Milano, per poi ritornare a Leffe alle 14. Questo, secondo Calì, conferma che non ci fu alcun battesimo.

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