venerdì - 22 Novembre - 2024

Alessandro Impagnatiello la confessione schock: fino a ieri in giro con il cadavere in macchina

Alessandro Impagnatiello

, l’autore confesso dell’omicidio di Giulia Tramontano, ha ammesso di aver tenuto il cadavere della compagna, incinta di 7 mesi, in auto fino a mercoledì scorso, dopo averlo nascosto in un box e aver tentato di bruciare il corpo con alcol e benzina. Secondo i verbali della confessione, Impagnatiello ha caricato il corpo di Giulia nel bagagliaio della sua auto martedì mattina e ha proseguito a utilizzare la vettura per il resto della giornata, con il corpo ancora nascosto nel bagagliaio.

Ricostruzione dettagliata dell’omicidio di Giulia Tramontano

Secondo la procura, Alessandro Impagnatiello aveva intenzione di “liberarsi a tutti i costi” di Giulia Tramontano, e aveva quindi cercato di bruciare il corpo in due occasioni. Nonostante ciò, si era anche presentato a casa di un’altra donna, che fortunatamente non gli aveva aperto la porta. Impagnatiello aveva confessato di aver pugnalato Giulia “due o tre volte”.

Impagnatiello, un barman di 30 anni, aveva condotto una vita di bugie, ingannando sia Giulia che un’altra donna con cui aveva una relazione parallela. L’ultima volta che Giulia era stata vista era sabato alle 19, mentre rientrava a casa. Impagnatiello, fingendosi preoccupato, aveva denunciato la sua scomparsa. Quando gli investigatori hanno ritrovato tracce di sangue sia nell’appartamento che nell’auto di Impagnatiello, e hanno evidenziato le incongruenze nelle sue dichiarazioni, è “crollato” e ha confessato l’omicidio.

Ritrovamento del corpo e il ruolo della seconda donna

Il corpo di Giulia era stato nascosto in un buco dietro dei box in un’area non lontana dalla loro casa. La testimonianza di un’altra donna, una giovane inglese, ha giocato un ruolo cruciale nelle indagini. Entrambe le donne avevano sospetti sulla vita parallela di Impagnatiello, e si erano confrontate sabato pomeriggio. La giovane inglese aveva offerto a Giulia di stare con lei se avesse avuto problemi al rientro a casa.

L’omicidio perpetrato con un coltello da cucina

Stando alla confessione di Impagnatiello, aveva ucciso Giulia con un coltello da cucina tra le 19 e le 20.30. Ha tentato di bruciare il corpo due volte, prima con dell’alcol e poi con della benzina. Nonostante il cadavere di Giulia fosse ancora nascosto, era uscito e si era presentato alla casa dell’altra donna, che però non aveva aperto.

Le ulteriori indagini e l’intervento legale

Anche se Impagnatiello ha affermato di aver agito da solo, gli investigatori stanno cercando di determinare se vi siano stati eventuali complici che lo potrebbero aver assistito in alcune fasi. Ulteriori indagini stanno ancora esaminando la presenza di tracce di sangue trovate sulle scale del condominio, nella sua auto, e altre incongruenze riscontrate nelle sue dichiarazioni.

Il corpo di Giulia è stato trovato grazie alla confessione di Impagnatiello, che ha guidato gli investigatori al luogo in cui l’aveva nascosto. Ciò ha portato alla chiusura del caso in 72 ore, nonostante i vari tentativi di depistaggio da parte dell’assassino. Quest’ultimo aveva anche cercato su Internet informazioni su come sbarazzarsi di un cadavere, il che indica un possibile grado di premeditazione.

Le reazioni della famiglia e della comunità

Dopo il ritrovamento del corpo, la sorella di Giulia ha pubblicato sui social media un messaggio di ringraziamento alle forze dell’ordine, esprimendo il dolore di una famiglia distrutta. La scoperta ha dato speranza alla famiglia di Giulia, nonostante l’enorme tragedia.

Le conseguenze legali e i prossimi passaggi

L’avvocato di Impagnatiello, Sebastiano Sartori, ha descritto il suo cliente come se stesse “uscendo lentamente da un’allucinazione”. Impagnatiello è atteso in tribunale per un interrogatorio dal giudice Angela Minerva. La procura ha chiesto che rimanga in carcere per omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.

In risposta all’omicidio, la ministra delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha annunciato l’introduzione di un pacchetto di norme anti-violenza, in collaborazione con i ministeri dell’Interno e della Giustizia, per rafforzare le protezioni per le donne e prevenire ulteriori tragedie.

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