Dopo l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza, il governo prevede di introdurre il reddito di inclusione.
È la solita storia: una misura se ne va e un’altra arriva. L’assegno di inclusione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024, in coincidenza con la fine del reddito di cittadinanza.
Anche se questa è ancora solo una situazione ipotetica, il governo ha già delineato il suo piano. Le opinioni sulla nuova misura sono divise e ci sono state molte speculazioni sul suo potenziale impatto.
I termini “nuovi beneficiari”, “famiglie fragili” e “famiglie occupabili” sono entrati nel lessico pubblico a causa degli sviluppi positivi nei programmi di sostegno al reddito e negli sforzi per ridurre la povertà.
Addio RdC: in arrivo un sussidio di 500 euro al mese
L’ultima novità in ambito assistenziale è l’implementazione di un nuovo reddito di cittadinanza che offre 500 euro al mese a più beneficiari.
In questo programma, i beneficiari vengono accuratamente selezionati sulla base di una serie di criteri che determinano la loro ammissibilità all’assistenza finanziaria.
Questo programma segna un cambiamento radicale nel modo in cui viene amministrato il benessere sociale e avrà senza dubbio effetti di vasta portata su coloro che sono in grado di beneficiarne.
L’ultima legge di bilancio ha già stabilito dei vincoli su quali famiglie possano beneficiare del sussidio. Ci sono due categorie.
La prima è composta da famiglie con componenti ultrasessantenni, minori di 18 anni o portatori di handicap.
La seconda categoria riguarda le persone di età compresa tra i 18 ei 59 anni, ritenute idonee a trovare un’occupazione secondo i nuovi criteri del reddito di cittadinanza.
Questa delimitazione del pubblico ha lo scopo di determinare chi riceverà il sussidio per intero per l’intero mese e chi riceverà il vantaggio solo fino a una certa data, in particolare agosto 2023.
Lo scopo del testo è determinare quali soggetti sono tenuti a rispettare i termini del loro contratto di lavoro con il Centro per l’Impiego.
L’ambito di applicazione della sovvenzione sarà separato in due parti e questa divisione verrà trasferita nelle nuove misure 2024.
Tuttavia, nelle ultime ore, si è ampliato il ventaglio dei potenziali beneficiari del reddito di inclusione. Questo perché i criteri precedentemente stabiliti di limitare il beneficio alle famiglie con fragilità interna sono ora meno certi.
Persone a cui è stato diagnosticato un disturbo Bio-psico-sociale
A partire dal 1° gennaio 2024 il reddito di cittadinanza recentemente proposto sarà denominato reddito di inclusione.
Il Decreto Lavoro, attualmente all’esame del Senato, contiene una norma innovativa. Questa nuova politica consentirà di richiedere il nuovo reddito di cittadinanza non solo ai nuclei familiari con componenti vulnerabili, ma anche alle persone che vivono un disagio Bio-psico-sociale, come i senzatetto.
È importante notare che i lavori parlamentari sono stati interrotti per cinque giorni per commemorare la scomparsa di Silvio Berlusconi.
Come abbiamo visto nei servizi della stampa nazionale, il campo per l’assegnazione del sussidio può espandersi per includere individui che non sono necessariamente classificati come disabili ma hanno sofferto di problemi di salute a causa della loro situazione di vita.
Questi disagi possono essere interpretati in vari modi a livello medico. Ciò significa che i soggetti precedentemente ritenuti idonei al lavoro ma ai quali sono state diagnosticate tali “patologie” attraverso valutazioni psicologiche o interventi dei servizi sociali possono ora beneficiare di tali misure, che, secondo le precedenti linee guida, sarebbero state riservate a loro.
Per il solo assunto che una persona dai diciotto anni in sue e che arriva fino ai 59 anni d’età, non può essere introdotto nuovamente nel mondo del lavoro.